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FAQ2017-12-13T11:29:16+00:00

Hai dubbi su questa razza?

Non avete idea di quante domande ci siano arrivate nel corso degli anni sul Jack Russell. Alcune più che lecite, altre che ci hanno lasciati a bocca aperta.
Acquistare un cane vuol dire aver ben chiare le caratteristiche di quella razza; quali sono i pregi e difetti caratteriali; a cosa è più adatto; per quale motivo scegliere un tipo piuttosto che un altro.
Di seguito abbiamo raccolto alcune delle domande più frequenti che ci vengono fatte.

Ovunque chiamo, mi dicono che sono Allevatori, sarà così?2024-03-15T11:44:32+00:00

E’ ora di scandire bene le cose…

Vediamo le differenze tra Allevatore Amatoriale, Allevatore Professionale

ed il concetto di possedere l’Affisso ENCI.

E’ Allevatore Amatoriale, secondo la legge del 23 Agosto 1993, colui che non possiede più di 5 fattrici e non alleva più di 30 cuccioli l’anno. Al superamento di queste quote l’allevamento deve essere convertito in professionale. L’allevamento amatoriale nasce “principalmente per passione” ed è, frequentemente, la “prima tappa” del futuro allevatore professionista.

(dal “Allevamento Cinofilo” del Dr. Cesare Bianchetti – Dottore Commercialista in Domodossola e pubblicato su www.enci.it )

Ha meno vincoli di legge e permette di conoscere il mestiere e fare esperienza. Tuttavia, avviare un allevamento, anche se amatoriale, dovrebbe essere un impegno serio e l’attività dovrebbe essere portata avanti, comunque, secondo le leggi sanitarie previste dalle ASL -Veterinarie con l’obiettivo di garantire il benessere del cane e il suo adeguato mantenimento. Sul nostro territorio nazionale è molto diffusa questo tipo di “Allevatore”,  e le sue “ infernali illegittime varianti” come testimoniano i numerosi servizi televisivi trasmessi da “Striscia La Notizia”, e simili….Le sopraccitate derivazioni si rendono possibili in quanto, pur di allevare  più di 30 cuccioli, e far così che la passione si trasformi (anche) in impiego in “nero”, esentasse, evitando le varie autorizzazioni previste, il singolo individuo registra all’ASL Veterinarie 5 fattrici a suo nome, altre a nome di suoi conviventi (padre, madre, etc.,), ed ecco giungere ad un numero di fattrici e quindi cuccioli desiderato in deroga alla normativa vigente. E purtroppo, spesso, è valido il motto “…Creata la legge, creato l’inganno” !  Certo, fortunatamente non son tutti così, vi sono anche gli “Allevatori Amatoriali” validi, persone oneste e lige al loro dovere. L’ENCI è alla ricerca continua di focalizzare determinate situazioni anomale facendo uno screening degli allevatori iscritti.

E’ Allevatore Professionale, colui che, diventando imprenditore agricolo, è tenuto, per legge, a rispettare i seguenti obblighi:

  • Obbligo di Partita Iva
  • iscrizione alla Camera di Commercio
  • Obbligo di Ricevuta di Presentazione della Dichiarazione SUAP ( Sportello Unico per le Attività Produttive)
  • Obbligo di possedere “Attestato di Registrazione/Riconoscimento” rilasciato dalle ASL Veterinarie, con sopraspecificato le coordinate di registrazione al GISA
  • Autorizzazione sanitaria dell’ASL Veterinaria competente per territorio, volta a certificare l’idoneità delle strutture e determinati requisiti relativamente a:

box presenti

al deposito mangimi

alla zona preparazione pasti

salubrità dell’ambiente

smaltimento del refluo in modo da garantire il benessere del cane e relativa certificazione annuale dello smaltimento

refrigeratore per eventuali carcasse di animali morti

piano ubicazione erogatori esche rodenticide

  • obbligo di registro carico/scarico vidimato dall’ASL Veterinaria
  • obbligo di emettere documenti fiscali(fattura elettronica)

(dal “Allevamento Cinofilo” del Dr. Cesare Bianchetti – Dottore Commercialista in Domodossola e pubblicato su www.enci.it )

E’ ovvio, quindi che, rientrando tra gli Allevamenti Professionali certificati, nonchè “Allevamento Certificato ENCI” si è sottoposti logicamente e giustamente ad un piano di controllo continuativo delle ASL Veterinarie al fine di monitorare lo stato di benessere dei cani presenti in Allevamento. Noi rientriamo in questa sezione, ossia Allevatori Professionali, e quindi sottoposti alla sorveglianza delle ASL Veterinarie, ed alla tenuta contabile dell’azienda, ed al rispetto della normativa ENCI.

Capirete Voi stessi, quindi, la differenza palese tra l’essere “Amatoriale” e “Professionale”. Ma non è tutto. Spesso, vi è anche la differenza di “Tipo” tra i soggetti allevati e spiego subito. Nell’ipotesi di “Allevamento Amatoriale”, il singolo privato ha quel determinato maschio e quelle determinate femmine, e questi restano per (almeno) 7 anni (riferimento termine riproduttivo ENCI). Certamente, vi sono gli allevatori amatoriali più “illuminati” e cercano stalloni diversi (monte esterne) per le loro femmine proprio per ottenere prodotti diversi e nell’intento del miglioramento di razza. L’Allevamento Professionale, svolgendo tale attività ai fini (anche) professionali, ha più linee genetiche, è alla ricerca continua del soggetto migliore.

Discorso diverso è possedere l’Affisso… Dal sito ufficiale www.enci.it Per affisso si intende la denominazione di un allevamento destinato a distinguerne i prodotti. Esso precede o segue il nome di un cane proveniente da una fattrice della quale il titolare dell’affisso risulta proprietario.

La Federazione Cinologica Internazionale (FCI) presiede alla concessione e alla registrazione degli affissi i quali pertanto hanno valore in tutti i Kennel Club aderenti alla FCI stessa. Quest’ultima cura la tenuta di un Repertorio Internazionale degli Affissi.

L’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) riconosce gli affissi rilasciati da Kennel Club aderenti alla FCI a condizione che tali affissi siano registrati dalla FCI stessa. L’ENCI si impegna a non concedere l’uso di un affisso a soggetti residenti in altri paesi diversi se pur rappresentati nella FCI”.

E’ rilasciato sia agli Allevatori Amatoriali che agli Allevatori Professionali, purchè : “…Per richiedere l’affisso è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  1. essere maggiorenni;
  2. essere proprietario di almeno 2 femmine della medesima razza di età compresa tra il secondo calore effettuato e il settimo anno di età non compiuto;
  3. aver denunciato due cucciolate della stessa razza delle femmine di cui punto b) nate negli ultimi 5 anni;
  4. aver sottoscritto il codice etico dell’allevatore di cani di razza;
  5. essere residenti in Italia.

È inoltre necessario:

  1. impegnarsi ad intraprendere un percorso formativo e di aggiornamento nel rispetto delle direttive del Consiglio Direttivo ENCI;
  2. non aver subito condanne o non aver un procedimento in corso per reati a tutela del sentimento per gli animali, in merito all’attività di allevamento svolta o al commercio di cani;
  3. non aver subito negli ultimi dieci anni sanzioni superiori, anche cumulativamente, a un anno e mezzo di sospensione, comminate da parte delle Commissione di Disciplina e relative a violazione delle Norme attinenti al Libro genealogico; e non abbia procedimenti pendenti per fatti della medesima natura;
  4. non aver subito negli ultimi dieci anni sanzioni superiori, anche cumulativamente, a tre anni di sospensione, comminate da parte delle Commissione di Disciplina;
  5. non aver commesso violazioni gravi delle norme attinenti al Libro genealogico, in particolare quelle che regolano l’iscrizione di cucciolata, in relazione a coloro che non rivestono la qualifica di Soci Allevatori o aggregati, o non la rivestivano nel decennio precedente.

Per quanto riguarda gli affissi collettivi è possibile presentare domanda fra due allevatori della medesima razza che soddisfino i requisiti sopra indicati o fra parenti di 1° o 2° grado, conviventi o persone unite civilmente ai sensi delle norme del codice civile. In questi casi dovranno essere soddisfatti i requisiti previsti ad eccezione delle lettere b) e c)”.

Noi abbiamo il nostro Affisso, ossia “MA-GRAECIA”, siamo iscritti al  “Registro Allevatori ENCI”, nonchè rientriamo nell’istituito elenco dell’ENCI degli                     ” Allevatori Certificati ENCI”, ossia abbiamo tutte le autorizzazioni “fiscali” e “Sanitarie” previste in tema di “Benessere Animale”che distingue i ns. soggetti.

In conclusione, il nostro consiglio è di rivolgerVi ad “Allevamenti Professionali”, quando andate a far visita loro non abbiate vergogna, e chiedete di prendere visione del “ Registro Carico/Scarico Cani vidimato ASL”, oppure di visionare la “Denuncia SUAP presentata al Comune di appartenenza”. Se son “Allevatori Professionali”, saranno grati di mostrare le proprie referenze !

Non trovate Allevamenti ( sedicenti) su Facebook, saranno tutti belli sui social network ! E soprattutto non fatevi raggirare che possedere l’Affisso ENCI significa essere in regola con la normativa allevatoriale sanitaria; ripeto, l’Affisso ENCI può tenerlo sia “l’Allevatore Amatoriale” che quello “Professionale”.

E chiedete la fattura elettronica….!!!  Sarà una tutela in più

 

Dove posso accarezzare il cucciolo oppure il cane ?2017-12-16T18:37:34+00:00

Molte ricerche hanno concluso che i cani migliorano la salute dei loro umani. Coccolare un cane riduce i livelli di stress: “si quintuplicano i livelli di ossitocina e raddoppiano le endorfine nell’organismo”. Per questo proviamo benessere quando accarezziamo il cane.

E per il cane ? Se coccolato nei punti giusti, ovviamente è gradevole anche per lui ! Se ci sono dei bambini in casa, sarebbe opportuno insegnare anche ai piccoli come relazionarsi con i quattro zampe.

I nostri cani, ormai, hanno imparato come noi umani siamo soliti accarezzarli. Sono consapevoli che una mano alzata non significa una punizione, ma una sicuramente è una carezza.

Ma veniamo al punto della situazione. Non è consigliabile accarezzarli sulla testa, come da anni si vede fare.

I nostri quattro zampe hanno imparato a tollerare questo nostro comportamento, ma per loro una coccola sulla testa (dall’alto, con la mano aperta) è un gesto di dominanza fastidioso.

E’ importante che se fin da cucciolo abitueremo il nostro cucciolo a ricevere carezze in punti particolari, ad esempio sulla schiena o dall’alto, come nel caso di una coccola sulla testa, lui capirà che questi nostri comportamenti sono positivi e li accetterà più volentieri. Ovviamente, bisogna abituarlo gradualmente, con delicatezza e dolcezza.

Molti cani adorano essere coccolati dietro le orecchie, sotto il mento oppure sul petto. Potremo coccolare il nostro cane sulla pancia, magari quando è sdraiato a pancia in su, e vedere la sua zampetta posteriore che si muove

Altri cani amano essere accarezzati sui fianchi.

Queste sono indicazioni generali, perché ogni cane è un individuo a sé, con le sue specifiche caratteristiche. Piano piano sarà il nostro migliore amico a farci capire dove ama essere coccolato e dove invece preferisce non essere toccato.

Ogni tanto prendiamo 10 – 15 minuti e massaggiamolo su tutto il corpo. Iniziamo dal muso, per poi passare al collo e  fino alla coda.

Le zone delle “coccole”

Quali sono le differenze tra l’apparato scheletrico di un cane e quello dell’uomo?2017-12-07T19:07:04+00:00

È risaputo che lo scheletro è la struttura portante del corpo di molti esseri viventi, i vertebrati, che sono così chiamati proprio perché possiedono una struttura scheletrica ossea e/o di cartilagine. Sia il cane che l’uomo hanno uno scheletro composto da molte ossa e tessuto cartilagineo. Le ossa sono numerose in entrambi gli apparati scheletrici e si differenziano per forma e funzione.Mentre nello scheletro umano adulto si trovano 206 ossa (il neonato ne ha 270 alla nascita), in quello del cane ce ne sono 319. Una particolarità dello scheletro del cane è che gli esemplari maschi possiedono un osso in più, quello del pene.

La prima differenza fra i due animali che balza subito agli occhi è che l’uomo è bipede mentre il cane è un quadrupede. Questa differenza si riflette naturalmente nella struttura dello scheletro.

Lo scheletro del cane si può suddividere in due parti: gli arti e il tronco.Quello umano, invece, in 3: ossa del capo, ossa del tronco ed ossa degli arti.

La scatola cranica del cane contiene un cervello che, proporzionalmente al cranio dell’uomo, è di gran lunga più piccolo: il cervello infatti occupa nel cranio umano uno spazio di gran lunga maggiore.

L’uomo però non possiede gli stessi tratti facciali del cane, che è un carnivoro e in quanto tale il suo cranio deve ospitare una dentatura diversa: il cane possiede ben 42 denti, a fronte dei 32 dell’uomo; inoltre sono più appuntiti, essendo strutturati per lacerare la carne delle prede.

Il cranio allungato tipico dei cani, poi, è fatto per ospitare il suo muso, sede del suo straordinario naso, organo sensoriale privilegiato del cane.
Al di sotto del cranio, in entrambi gli apparati scheletrici, ci sono la mandibola e l’osso ioide; i tipi di ossa in cui è suddiviso il cranio (parietali, zigomatiche, etc.) sono le stesse in entrambe le specie, ma si differenziano molto nella forma.

Infine la differenza più grande risiede nella posizione: il cranio dell’uomo si pone verticalmente sulla colonna vertebrale, mentre quello del cane vi si pone orizzontalmente.

La colonna vertebrale dell’uomo è composta da 32 vertebre, delle quali 7 sono vertebre cervicali, 12 toraciche, 5 lombari e 5 dell’osso sacro, a cui si aggiungono 4 vertebre del coccige.

La particolarità della colonna vertebrale umana è che nel coccige il numero delle vertebre varia da 4 a 6 e sono molto diverse dal resto delle vertebre della colonna: sono infatti soltanto degli “abbozzi” di vertebra e sono ciò che rimane della coda che avevano i nostri antenati primati.

La colonna vertebrale del cane, invece, è composta da un numero molto più variabile di vertebre; di queste, 7 sono cervicali, 13 sono toraciche, 7 lombari e 3 sacrali, ma le vertebre coccigee possono variare in numero da 6 a 20, a seconda della lunghezza della coda del cane.

La colonna vertebrale umana, dato che siamo bipedi e il nostro corpo si estende verticalmente dal suolo, agisce come una colonna che regge tutto l’apparato; quella del cane, invece, dato che il suo corpo si estende orizzontalmente, agisce come un ponte flessibile e presenta meno curve di quella umana.

La gabbia toracica in entrambi gli apparati scheletrici ha la funzione di proteggere gli organi vitali che sono contenuti al di sotto di essa.

Lo sterno è un osso piatto che si trova esattamente al centro del torace e tramite la cartilagine è connesso alle costole.

Nell’uomo lo sterno è un singolo osso a cui sono collegate 10 delle 12 paia di costole di cui è dotato; l’undicesima e la dodicesima, più corte, si estendono da una vertebra ma non giungono fino allo sterno e sono chiamate costole fluttuanti.

Anche il cane possiede 12 paia di costole, di cui le ultime due paia sono fluttuanti.

L’osso dello sterno, a differenza di quello umano, è suddiviso in 8 segmenti ossei collegati con parte della cartilagine delle prime 9 paia di costole.

Dovendo sopportare il peso in modo diverso e svolgendo le nostre braccia e le loro zampe anteriori funzioni diverse, le spalle nei due apparati scheletrici sono molto differenti.

Le scapole umane permettono all’uomo di estendere le braccia al di sopra della testa, un movimento che il cane non potrà mai compiere.

Le scapole sono connesse alle ossa e alle articolazioni delle braccia nell’uomo; nel cane sono connesse alle ossa delle zampe anteriori, ma permettono a queste movimenti più ampi, concedendo al cane una maggiore flessibilità ed una grande libertà di movimento.

Le ossa nel braccio umano sono 3: l’omero, l’ulna e il radio. Le ultime 2 compongono l’avambraccio.

Il cane ha una struttura ossea delle zampe anteriori del tutto simile e la differenza sostanziale è nella forma e nel modo in cui le articolazioni permettono i movimenti degli arti.

Mentre nell’uomo, poi, le braccia sono molto più corte delle gambe, nel cane le zampe (comprese le cosce) anteriori e quelle posteriori hanno quasi la stessa lunghezza.

Le ossa della gamba umana sono 4: femore, tibia, perone e la rotula, che ospita i legamenti del ginocchio.

Il femore umano è l’osso più lungo del nostro corpo.

Anche nel cane sono presenti queste ossa, ma il femore canino non è più grande dell’omero e delle altre ossa degli arti.

L’angolazione degli arti del cane permette all’animale di compiere scatti e corse con sorprendente facilità.

Pur essendo di dimensioni più piccole rispetto alle altre parti dello scheletro, le mani ed i piedi umani contengono il numero maggiore di ossa, rispettivamente 54 e 52. Queste ossa minuscole si dividono nelle mani in ossa del carpo e del metacarpo e nel piede in ossa del tarso e del metatarso.

A queste devono aggiungersi le ossa delle dita, le falangi, suddivise in falangi prossimali, intermedie e distali.

Sorprendentemente, nonostante la diversa funzione, tutte e 4 le zampe del cane  si suddividono allo stesso modo, ma la gamba posteriore del cane termina all’altezza del garretto e dunque la sua zampa posteriore è molto più lunga di quella anteriore rispetto a quanto può esserlo il nostro piede in confronto con la mano.
Inoltre il pollice della nostra mano è opponibile: è la caratteristica che ci ha differenziato dal resto del mondo animale, permettendoci di utilizzare utensili.

Altra caratteristica interessante è il fatto che nell’uomo il piede poggia tutta la pianta al suolo, mentre il cane poggia soltanto le falangi.

La densità delle ossa negli arti posteriori dei cani è sorprendente: comparate con i femori e gli omeri umani, sono un quarto di diametro più spesse.

Le ossa del cane, inoltre, sono meno porose di quelle umane.

Mi spiegate come avviene la consegna del cucciolo ,compreso il costo, se decidessi di farmelo portare a casa?2017-12-07T18:31:17+00:00

Dal 60° giorno di vita in poi, i nostri cuccioli possono lasciare l’Allevamento; c’è chi decide di venirlo a ritirare di persona, altri invece decidono di farselo portare a casa.

Per le consegne dei nostri cuccioli non si ricorre nè a spedizionieri , nè a terzi in genere ; siamo direttamente noi, in persona dell’Allevatore e consorte , a portarVi il cucciolo nell’ipotesi che gradiate far così. E’ molto semplice. Si avvisa l’Allevatore che avete questa intenzione con almeno 15 giorni prima, l’Allevatore vi indicherà a grandi linee il giorno possibile di consegna, offrendovi la scelta su due- tre giorni, da evitare i giorni di sabato, domenica e lunedì in quanto l’attività dell’allevamento in questi giorni è sempre più accentuata. Fissato il giorno preciso, l’Allevatore consegnerà il “piccolo” e  la documentazione prevista, spiegandoVi il tutto, e dando i possibili consigli utilissimi in particolar modo per il 1° mese. RicordateVi che per la consegna di un cucciolo  si impiegano circa 2 ore, utilissime per apprendere un pò tutte le nozioni principali.

Relativamente ai costi, questo tipo di servizio è compreso nell’importo del cucciolo fino alla Regione Toscana per i residenti del Centro e Nord Italia; per i residenti nelle Regioni del Sud Italia, il trasporto è gratuito fino a Villa San Giovanni (RC), oppure Reggio Calabria (RC).

Eventuali località più a Sud, oppure più a Nord, potranno comunque essere servite da questa possibilità, prevedendo  un piccolo ” rimborso spese” che valuti la distanza chilometrica ( andata+ritorno) da Firenze (FI) per le Aree a Nord , oppure da Villa San Giovanni (RC) per le aree a Sud. Il rimborso spese terrà in considerazione semplicemente il pedaggio autostradale ed il consumo carburante.

Cosa fare se noto che il mio Jack stà cambiando il pelo ?2017-12-04T19:20:05+00:00

Durante il periodo di muta del pelo ( autunno/primavera) aiutiamolo con prodotti specifici a favorie il ricambio del pelo stesso. Noi siamo soliti usare positivamente e con grandissimi risultati il “ BIOTIN FORTE ”, che aiuta anche a rafforzare il pelo stesso, indicato (anche) per peli opachi :

Somministrare circa ½ cucchiaino di polvere al giorno ( fino a 10 Kg.)

Devo dare qualcosa al mio cucciolo durante il cambio dei denti ?2017-12-04T19:14:59+00:00

Chiedete al Vs. Veterinario di fiducia quando e’ opportuno fornirgli apporto vitaminico (Calcio, etc.), oppure Condroprotettivi (tipo Condrogen, etc.) che lo aiuteranno a rafforzare la propria struttura scheletrica. Noi in allevamento, gia’ dal 3° mese di vita, diamo il “ MESOFLEX JUNIOR “, che aiuta ad ottenere cartilagini piu’ elastiche e protette, tendini piu’ resistenti, legamenti piu’ forti, capsule articolari piu’ solide, giusto portamento dei padiglioni auricolari durate il cambio della dentizione, e protegge da micro-traumi  :

Come posso pulire tutti i giorni il mio cane ?2017-12-04T19:09:52+00:00

Per la pulizia quotidiana in ogni situazione, utilizziamo “ LENIDERM WIPES”, salviettine detergenti ultra resistenti ed imbevute con una speciale soluzione con latte d’avena che consente di detergere cute e pelo del cucciolo e dell’animale adulto in qualsiasi situazione. Lasciano il pelo profumato e lucido. Da portare sempre al seguito,durante le passeggiate oppure inqualsiasi altra occasione.

Come pulire gli occhi al mio Jack Russell Terrier ?2017-12-04T19:04:31+00:00

Ogni 2-3 giorni puliamo accuratamente il contorno dell’occhio con specifiche salviettine imbevute con una soluzione specifica, delicata e lenitiva, che non irritano la cute delicata del contorno degli occhi del cucciolo; le salviettine che noi usiamo si chiamano “ IRYPLUS POCKET “:

Come posso pulire le orecchie del mio Jack Russell Terrier ?2017-12-04T19:00:06+00:00

Per la pulizia  programmatica e di routine dell’orecchio ( 1 volta a settimana circa), un ottimo prodotto risulta essere  “ CLOREXYDERM OTO PIU ‘ “, utile anche nella prevenzione delle otiti.

Con quale prodotto posso lavarlo ?2017-12-04T18:55:36+00:00

Non fate bagnetti troppo spesso al cane; tra l’altro il Jack puo’ definirsi “autopulente”! Capita spesso di portarli liberi per le campagne, corrono, si sporcano da fare invidia a dei maialetti, si rotolano nel fango, etc…, li puliamo al rientro con delle semplici salviettine,…ma sono irriconoscibili… Il giorno dopo..magia…tornano  bianchi ! Certo, per chi lo terrà a casa, è  più comprensibile la frequenza del bagnetto, …ma evitiamo di farlo comunque a distanza troppo ravvicinata l’uno dall’altro.

E’ inutile prendere shampoo aromatici e tutte quelle diavolerie ora in commercio, consigliamo invece un ottimo prodotto, in particolare il ” Clorexyderm ” :

E’ uno Shampoo disinfettante alla clorexdina da usarsi per la pulizia e l’igiene del cane .Clorexyderm shampoo si impiega per le pulizie del pelo dei cani ( e dei gatti ) quando all’azione pulente, si voglia associare una energica azione disinfettante della cute. E’ uno shampoo  disinfettante ad ampio spettro a base di clorexdina, attivo nei confronti di batteri Gram+ e gram-

Clorexyderm shampoo, fino ad una diluizione con acqua in proporzione 1:1, è inoltre efficace nei confronti di Malessezia  pachidermatys

Se il mio cucciolo ha diarrea, cosa devo fare ?2017-12-04T15:47:26+00:00

Frequentemente il nostro cucciolo, in particolare quando ha da poco lasciato l’Allevamento di provenienza, può avere diarrea, vuoi per cambio di ambiente, vuoi anche a volte per cambio repentino dell’alimentazione. Nessuno allarmismo, semprechè sia un Allevamento serio; come rimedio, possiamo dargli,  per almeno 3 giorni, in misura di 1/2 compressa 2 volte al giorno, di ” DIA-TAB

Quando prenoto un piccoletto, come sarò sicuro che avrà il pedegree ?2017-12-04T15:27:40+00:00

Per scelta allevatoriale, oltre chiaramente ad avere il pedegree e selezionare i Riproduttori ( condizione essenziale per un serio Allevamento), facciamo in maniera tale che ogni cucciolo all’età di gg. 60 ( età minima legale per la cessione ) abbia il suo pedegree in originale. Tutto questo è dovuto chiaramente alla solerzia con cui procediamo nell’espletare tutte le pratiche legate al cucciolo. All’età di gg.10-15 dalla nascita, effettuiamol’emissione del Modello A-ENCI ( Denuncia di Monta e di Nascita ), tramite il quale si comunica la data precisa di nascita della cucciolata, la data di monta, la composizione della cucciolata ( numero dei nati suddivisi per sesso), il Riproduttore Maschio e Femmina con le loro registrazioni.Tale certificazione và effettuata entro 25 giorni dalla nascita della cucciolata. Si può verificare se l’Allevatore abbia espletato tale formalità, in quanto l’ENCI pubblica nella Sezione “Accoppiamenti Recenti “, ed il giorno successivo alla comunicazione dell’Allevatore, tale nascita di cucciolata, rilevandone i Riproduttori e la data di ” accoppiamento”. Basta andare in http://www.enci.it/libro-genealogico/accoppiamenti-recenti  ed immettere il nome dello Stallone ( comprensivo di Affisso ) e della Fattrice ( comprensivo di Affisso ) negli spazi ” Nome Soggetto”. Riportiamo un esempio pratico :

Schermata vuota all’indirizzo http://www.enci.it/libro-genealogico/accoppiamenti-recenti

 

Schermata con i risultati cercati all’indirizzo http://www.enci.it/libro-genealogico/accoppiamenti-recenti

 

Quindi, se un Allevatore vi dice di avere una cucciolata di 30 giorni, ossia nata un mese fà, e non trovate traccia nella Sezione ” Accoppiamenti Recenti ” citata sopra, può signficare:

  • che l’allevatore vi abbia detto una stupidata : ripeto, il Modello A deve essere presentato entro 25 giorni dalla nascita dei cuccioli, e sarà pubblicato dall’ENCI il giorno successivo alla comunicazione;
  • che avete sbagliato a scrivere il nome dei Riproduttori : vanno scritti con l’Affisso ed in maiuscolo

Entro il 40-45° giorno di vita dei cuccioli, noi facciamo inserire ad ognuno di loro il microchip e quindi vengono iscritti alla Banca Dati Anagrafe Canina. Ogni cucciolo sarà registrato con il numero microchip, annotata la data di nascita, registrato il nome, registrato il 1° proprietario.

Riportiamo qui di seguito un esempio:

Esempio di Homepage di Anagrafe Canina

Esempio di verifica microchip in Banca Dati Anagrafe Canina

 

Successivamente alla registrazione in Banca Dati Anagrafe Canina, ottenuto il numero di Microchip possiamo compilare e presentare all’ENCI il Modello B- ENCI ( Denuncia di Iscrizione di Cucciolata ) entro 90 giorni dalla data di nascita dei cuccioli. Con tale certificazione si comunica all’ENCI:

  • Generalità Allevatore ;
  • Data di Nascita della cucciolata ;
  • Se l’Allevatore e’ Socio Enci oppure di Società Specializzata;
  • Generalità Riproduttori  ( Stallone e Fattrice )
  • Individuazione per cucciolo tramite ” Nome , Sesso, Numero Microchip, Mantello, eventualmente se già assegnato ad un secondo proprietario specificandone le generalità “.

Generalmente, dopo 5-6 giorni dalla presentazione del Modello B suindicato, sono consultabili on line i pedegree dei cuccioli, per poi arrivare direttamente all’Allevatore tramite raccomandata dell’ENCI.

 

Si consiglia, quindi, di effettuare tali tipi di ricerche suggerite, atte a scongiurare fenomeni sempre più dilaganti di ” cagnari “, e di conseguenza esaltare il buon operato di un Allevatore.

Quale guinzaglio da show usare ?2017-12-04T14:15:27+00:00

Il nostro cane, già dal debutto nelle classi ” Juniores ” dovrà essere abituato ad indossare e muoversi con un guinzaglio idoneo, ciò vuol dire che preventivamente a casa si sarà allenato (solo durante l’allenamento edurante l’Expò dovrà indossarlo) con tale tipo di articolo. Noi preferiamo usare i cosiddetti  “guinzaglio a semi-strozzo “; sono costituiti da un unico elemento raggruppante collare e guinzaglio, e contrariamente al loro rozzo nome non strozzano nè semistrozzano, bensì il tutto è affidato al nostro saper regolare e successivamente fissare in maniera, appunto, che non stringa l’asola deputata a fare da collare. Possiamo avere vari spessori: diciamo subito che useremo spessori un filo più grandi in base all’età del cane ( Classe Juniores ), per poi passare ad un diametro leggermente più piccolo ( Classe Giovani e successive). Preferiremo quelli a maglia rettangolare (vedi foto) e,  quindi, più spessi per cani inesperti ( Juniores) per poi passare a quelli a maglia cilindrica, leggermente più sottili.

Guinzagli a semi-strozzo a maglia rettangolare per avviamento

 

   Guinzaglio a maglia cilindrica con imbottitura in raso per il massimo comfort. Spessore 3 mm.

Relativamente ai colori è sempre stato preferito il bianco, uguale al colore prevalente del nostro Cane ( Jack Russell Terrier ) così da fare tutt’uno, anche se da un pò di tempo a questa parte si vedono molti guinzagli a color nero.

Mi avete consigliato di mettergli il collare, ma tutti mi dicono di usare la pettorina. Cosa faccio?2017-12-04T13:25:47+00:00

E’ ormai certezza ! Il 90% dei miei clienti, preso il piccolo e portato a casa, nonostante siano stati resi edotti sull’uso del collare e della pettorina, dopo un po’ usano esclusivamente la pettorina ! Chiaramente, quel 10% rimanente, praticano le Expo’ dove la pettorina è assolutamente vietata. Per spiegare gli effetti della pettorina , mi rifaccio ad un articolo testuale della Dottoressa Britta Kutscher, nata nel 1965, la quale è una fisioterapista qualificata e osteopata per cani e cavalli. Ha dei cani da più di 20 anni, pratica sport cinofilo e usa il suoi due amici a quattro zampe come co-terapeuta. Nata a Dortmund lavora nel suo studio privato come fisioterapista a Karby sul mar Baltico.
Fonte: “Der Hund” 7/10. Redaktion DER HUND Wilhelmsaue

Distribuzione della pressione – Per chiarire il punto della discussione, se collare o pettorina siano la scelta giusta per il cane, la cosa migliore da fare è guardare i fatti inerenti la natura. La moda della pettorina è nata da una riflessione fisica corretta: maggiore la superficie di contatto, minore la pressione su un punto. Per distanziarsi da metodi duri si pensava a come togliere pressione dal collo del cane ed è venuta l’idea di distribuire la pressione. Misurazioni con appositi strumenti hanno dimostrato che effettivamente la pressione su un punto diminuisce, però vengono esercitati pressioni su punti che non possono assolutamente sostenere pressioni. L’uso della pettorina può essere giustificato per questioni di salute, ma alla fine la decisione spetta al proprietario.
L’anatomia del collo –Il cane è un cacciatore e nonostante l’addomesticazione ha mantenuto le sue caratteristiche fisiche. Indipendentemente se cane da compagnia o cane da caccia, in linea generale lo scheletro di tutti i cani è uguale, tranne pochi dettagli come ad esempio la forma della testa. E tutti i cani hanno gli stessi muscoli con le stesse funzioni. Da predatore il cane necessita di una muscolatura del collo molto robusta visto che la preda continua a ribellarsi una volta afferrata. Il cane la tiene istintivamente saldamente, non vuole morire di fame. La rachide cervicale è composta da 7 vertebre cervicali ed è la parte più mobile della colonna vertebrale e ammortizza molto bene le strattonate della preda che lotta per la sua vita. Anche cani di piccola taglia possono sopraffare una preda molto più grande di loro. Per esempio un Terrier di piccola stazza è in grado di uccidere un cervo, con grande stupore del suo proprietario.
L’uso della pettorina è destinato ad alleviare il collo del cane.
Caso particolare cani da slitta – Il punto di traino della pettorina per Husky è alla base della coda e permette a tutto il corpo di agire liberamente. L’alta forza di traino è richiesta sempre solo per poco tempo, il peso da trainare solitamente si divide su diversi cani e il cane da slitta cammina quasi sempre con il rimorchio praticamente in orizzontale, per citare solo alcune caratteristiche di questa particolare pettorina.
L’idea di far indossare una pettorina non è una invenzione degli addestratori moderni. Ha le sue origini nel lavoro dei cani da slitta. Così un Husky tira una slitta senza subire danni. Però si tratta di una pettorina concepita in modo completamente diversa rispetto alle pettorine commerciali per l’uso comune e dove il cane non deve tirare.

Avete mai notato quando due cani si azzuffano, come si strattonano e trascinano… O quale cane non adora giocare a tira e molla con un giocattolo? Con questi giochi è più facile che si danneggiano i denti che la colonna cervicale, altrimenti la specie canina si sarebbe estinta per mancanza di successo durante la caccia. Ergo: Il rachide cervicale è molto mobile e è avviluppato da una muscolatura molto ben sviluppata. Con questa mobilità perdona anche qualche strattonata laterale.
La delicata regione toracica –Simile ad un ramo di salice che appena spezzato è morbido ed elastico però essiccato si spezza senza grande sforzo, anche nell’anatomia del cane è decisivo se la forza viene esercitata su una parte muscolosa o su delle parti rigide dove sotto la pelle le ossa sono poco protette. Cosa caratterizza questa regione del corpo? Il torace è il portatore della pettorina. Il torace è costituito da 13 vertebre toraciche. Da ciascuna vertebra parte una coppia di costole che fa un grande arco verso il basso. Allo sterno, che è fatto di piccole ossicine simili a vertebre, le costole si riuniscono più o meno direttamente e chiudono il torace. Le ossa dello sterno formano una sezione mobile. Lo sterno umano invece è una piastra ossea rigida. Sui lati a destra e sinistra si trovano le scapole, che sono collegate solo con dei muscoli. Un collegamento osseo come la clavicola umana manca al cane. Le scapole formano dalla parte davanti assieme all’omero le articolazioni scapolo-omerale. Si possono sentire bene alla parte anteriore del torso a destra e sinistra allo sterno centrale. Qua pizzica. Quando parti delle pettorina sfregano o calcano nelle ascelle possono verificarsi lesioni o irritazioni.
Nastri che scivolano – Guardando bene si può notare che ad ogni passo c’è abbastanza libertà di movimento per il cane. Se le articolazioni della spalla sono limitate per influenza esterna, come ad esempio la pettorina norvegese, non solo disagio al cane (quale donna non ha mai imprecato per una bretella del reggiseno che era scivolata giù? E andare a fare sport così?) ma crea anche uno sforzo maggiore alle articolazioni sottostanti, soprattutto alle articolazioni del gomito. Le scapole si muovono decisamente avanti e indietro, così che strisce di tessuto che poggiano qui disturbano la naturale economia di movimento. Adesso la cintura del petto poggia sullo sterno, o almeno dovrebbe. Chi non ha mai provato a mettere una tavola in equilibrio su un rotolo? Al minimo movimento del rotolo la tavola scivola giù. Molto simile è la situazione della cintura toracica della pettorina. Visto che il cane è una creatura mobile, la cintura toracica non ha nessuna chance di rimanere sullo sterno. Scivola da una parte e calca sulle articolazioni molto delicate tra costole e sterno. O scivola nelle ascelle. Qua scorrono importanti nervi e vasi sanguigni che forniscono le gambe. Se parti della pettorina producono pressione o sfregamento nelle ascelle possono manifestarsi lesioni ai muscoli e/o irritazioni dei nervi fino alla paralisi. Però nemmeno costole e sterno gradiscono la pressione. Le cinghie di gran parte delle pettorine limitano le articolazioni di spalla e gomito.

Limitazione della respirazione – Le cinghie laterali del petto portano, in caso di una tirata laterale del cane, maggior peso sullo sterno mobile del cane. Inoltre queste cinghie scorrono sopra le costole. La funzione delle costole è di allargarsi e contrarsi nuovamente per produrre la sovra-e sottopressione nel torace, necessaria per la respirazione. Ancora una domanda alle signore: come ci si sente quando si deve correre con un reggiseno di una circonferenza minore del necessario? Ai signori manca il fiato solo al pensiero di una tale restrizione. Ora mi verrà probabilmente ribadito che non bisogna stringere la pettorina così tanto. Ma anche il solo fatto di tirare al guinzaglio è sufficiente per avere come effetto una limitazione della respirazione. Un altro fattore a provocare disagio sono le grosse fibbie di molte pettorine che poggiano sulle costole. Se non si toglie subito la pettorina quando il cane si deve o vuole sdraiare, le fibbie calcano sul periostio sensibile delle costole. A chi piace dormire sulle briciole, per non parlare di cosettine in metallo e plastica?
Con la schiena lunga –Anche chi pensa di proteggere la lunga schiena del suo bassotto purtroppo si sbaglia! Il fattore decisivo è che sorge una piega (spezzatura) della colonna vertebrale: l’occhiello del guinzaglio si trova sopra la parte centrale/posteriore della colonna vertebrale toracica. La direzione di tiro, e quindi l’angolo di leva, dipende dall’altezza del cane in relazione all’altezza del conduttore. Più piccolo è il cane, maggiore è la piega della colonna vertebrale a guinzaglio teso. Le misurazioni di pressione hanno dimostrato che la distribuzione di pressione più risparmiante si raggiunge con un collare largo e morbido in cui tutte le fibbie e l’occhiello del guinzaglio sono posizionato sulla parte superiore del collo.
Decidete voi stessi
Ci sono solo alcune eccezioni mediche per le quali è giusto scegliere la pettorina. Queste includono infortuni o malattie al collo, anche la tendenza al collasso tracheale (instabilità della trachea). Detto questo: scegliete voi gli attrezzi per condurre il vostro cane da un altro punto di vista che non sia per moda o imposto dalle rigorose regole di un campo d’addestramento.
Ognuno deve decidere da solo cosa sembra il mezzo migliore per ogni singolo cane “.

E’ una razza che abbaia molto ?2017-12-04T12:58:42+00:00

Le “antichissime” origini come cane da tana, fa si’ di che la razza Jack Russell Terrier  sia un cane non ” fastidioso “, e di conseguenza possiamo asserire che questa splendida razza non abbaia molto, anzi si puo’ asserire che sia uno dei cani più silenziosi. Il cane da tana non doveva abbaiare, ma entrare in tana con coraggio e costringere la preda ad uscire, ma senza abbaio!!! Infatti, il 90% dei proprietari dei Jack potra’ testimoniare..chiaramente Jack Russell con origini certe e selezionati! Sono cani che si abituano e memorizzano i suoni ed i rumori soliti della nostra residenza ; quando percepiscono qualcosa di insolito, al limite, tipo una sirena di una ambulanza, etc. ,abbaieranno per la novità ed i decibel del suono emesso, ma il tutto sarà di brevissima durata e se facciamo capire loro di non intervenire  in queste situazioni, ben presto abbandoneranno anche questo.

 

Il veterinario ha trovato degli acari nelle orecchie del cucciolo, come mai ?2017-12-02T18:22:58+00:00

Gli acari dell’orecchio sono un tipo di acaro parassita superficiale che vive per lo più nel canale esterno dell’orecchio di un animale ospite. La varietà più comune, otodectes cynotis, può vivere su cani, gatti e furetti. L’acaro, consuma la pelle e il sangue dell’ospite, lasciando poi il caratteristico residuo marrone cereo. Sono estremamente contagiosi; perché sono molto piccoli e si trovano principalmente all’interno di quell’orecchio, nel quale possono andare di nascosto, e sono poco rintracciabili da chi non è consapevole della loro minaccia. Gli acari dell’orecchio se non curati possono causare un grande disagio al tuo animale. Possono condurlo a infezioni ma anche prurito costante, portare l’animale a grattarsi la testa, tremare o strofinarsi. D’altro lato tutto ciò può danneggiare i delicati tessuti e le strutture dell’orecchio, portando a gonfiore, ferite aperte e perdita di peli. Mentre gli acari dell’orecchio di per se sono molto facili da curare ed evitare, le seconde condizioni invece possono essere molto dolorose per l’animale.

La fonte più probabile d’infestazione da acari dell’orecchio per il nostro animale è di sicuro un altro animale. Lettiere condivise o aree di gioco possono essere zone di trasmissione se non sono pulite regolarmente. Gli animali più piccoli sono più sensibili agli acari, soprattutto quelli che vivono a stretto contatto con i genitori e i cuccioli della stessa nidiata. Tutte le razze di cane, gatto e furetto possono essere colpite. Per fortuna, gli acari non riescono a sopravvivere a lungo senza un ospite e non possono nemmeno trasmettersi all’uomo. Perciò, una volta trattati tutti i nostri animali, non dobbiamo preoccuparci di usare spray o agenti chimici in casa per estirpare del tutto gli acari.

Gli acari dell’orecchio sono più piccoli delle pulci o dei pidocchi, ma non microscopici: se strofiniamo dolcemente il canale esterno del nostro animale con un batuffolo di cotone, vedremo come residuo, minuscoli puntini bianchi in movimento, queste briciole sono gli acari. Osservandoli con il microscopio possiamo vedere che hanno gambe lunghe, sporgenti e corpi rotondi.

L’indizio più ovvio che il nostro cane abbia gli acari è da attribuire al disagio che esprime come risultato dell’infestazione. I segni clinici includono:

  • Grattarsi costantemente le orecchie, il collo o la testa
  • Scuotere la testa
  • Fetore intenso
  • Pustole o pus nell’orecchio
  • Eccessiva quantità di residuo marrone cereo o croste nel canale dell’orecchio, che possono ricordare fondi di caffè.

I cani possono soffrire di una reazione allergica agli acari, che li porta a sentirsi molto a disagio e stressati. Se il nostro cane sembra infastidito dalle sue orecchie ma non si notano segni evidenti di trauma, i colpevoli possono essere proprio loro. Il nostro veterinario confermerà l’infestazione sia tamponando l’orecchio interno e controllando al microscopio la presenza di acari, o usando un otoscopio per controllare l’interno dell’orecchio. Farà anche una visita completa sulla sua salute e un esame fisico per confermare che non ci siano seconde infestazioni o altri problemi di salute in gioco.

Il trattamento di solito è fatto a casa e ci sarà richiesto di applicare gocce o cure locali. Se il nostro cane è estremante sensibile o si prevedono particolari problemi che ci portano ad attuare da solo il trattamento, assicuriamoci di dirlo subito al nostro veterinario. Ad animali che di continuo si grattano le orecchie potrebbero essere dati anti infiammatori, antidolorifici o è necessario fargli indossare un collare elisabettiano, per prevenire ulteriori danni ai tessuti sensibili delle orecchie. È molto importante seguire le istruzioni del veterinario, riguardo a quanto spesso sia possibile dare, a casa, un antidolorifico, o per quanto tempo il cane dovrebbe tenere il collare. Assicuriamoci di pulire ogni superficie, lettiera o giocattolo, che potrebbe essere stato contaminato quando il nostro cane era stato colpito. Se ci sono altri animali domestici, è necessario prendere misure di sicurezza per curare o prevenire che siano infestati. Ricordiamoci che non si possono eliminare gli acari solamente pulendo le orecchie; è necessario che siano trattati per assicurarci che non diventino degli ospiti.

Prevenire gli acari dell’orecchio in molti animali è facile. Sul mercato ci sono diversi prodotti specifici da dare mensilmente, che proteggono  i cani  da otodectes cynotis, però sono solo sotto prescrizione. La buona notizia è che questi prodotti specifici sono di solito molto efficaci e proteggono contro pulci e certi tipi di vermi. Alcuni trattamenti non possono essere sempre usati su animali piccoli, perciò potrebbe servirci una ricetta per trattare gli acari in cuccioli eventuali. Il nostro animale potrebbe inoltre trarre vantaggio dall’avere le orecchie pulite periodicamente, comunque è bene sempre parlare con il nostro veterinario riguardo a quali prodotti o strumenti sono adatti per gli animali.

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Perchè al mio cucciolo puzza l’alito ?2017-12-02T18:04:38+00:00

l fenomeno dell’alitosi può verificarsi anche nei confronti di un cane. Stiamo parlando di un problema piuttosto fastidioso, generato da possibili problemi correlati a denti e bocca del nostro migliore amico a quattro zampe. Fortunatamente, in linea generale, il Jack Russell Terrier non ne soffre !

La causa più importante e scatenante di questa problematica vede protagonisti i batteri della placca, i quali lasciano composti derivati dallo zolfo che causano cattivo odore, ma non solo: se il problema non viene curato tempestivamente, potrebbero insorgere dei problemi alla mucosa.

Ciò che è consigliato in ogni caso è portare il proprio cane dal veterinario, in modo che possa capire da che cosa derivi questa fastidiosa alitosi, cercando di adottare rimedi consoni alle sue esigenze. Tuttavia, esistono interessanti rimedi naturali che si possono utilizzare per eliminare l’alitosi nel nostro cane: in questo modo avrà finalmente una bocca dall’odore gradevole e sicuramente meno fastidiosa.

L’alitosi può manifestarsi in diversi modi, anche se quello più comune è correlato alla cattiva igiene del cavo orale. Si sta quindi parlando di un eccessivo accumulo di tartaro sui denti del cane, con conseguente produzione di batteri. I cani, come gli esseri umani, mangiano cibi umidi oppure secchi: in ogni circostanza i residui di questi alimenti finiscono con il depositarsi sui denti, provocando così l’alito cattivo. L’alitosi è spesso accompagnata da carie, sangue, salivazione eccessiva o denti consumati.

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Non sempre la causa di alitosi nel cane dipende da una qualche malattia preoccupante, pertanto è possibile risolvere il problema utilizzando alcuni rimedi naturali, i quali combatteranno e cureranno in modo definitivo questo problema. Si parte dal prezzemolo, uno dei rimedi casalinghi più interessante e funzionale da somministrare al nostro migliore amico a quattro zampe. Sminuzziamolo a piccole dosi nella sua pappa, oppure acquistiamo prodotti specifici che si possono trovare nei negozi per animali, come ad esempio collutorio liquido come sopra, oppure in pasticche, che regalerà al nostro cane l’alito fresco.

Per combattere l’alitosi non esistono solamente erbe naturali, ma anche giochi di comune reperibilità. Si tratta di accessori in tela che, se masticati, svolgeranno la funzione di filo interdentale. Giocattoli o scarpe realizzati con la pelle di bue possono invece aiutare a prevenire la formazione di tartaro. Se il nostro cane soffre di problemi ai denti è bene preferire del cibo secco, ma per combattere l’alitosi possiamo decidere di acquistare ossi al fluoro, spray al prezzemolo o speciali biscotti che aiutano a combattere la comparsa del tartaro.

Ovviamente, per prevenire l’alitosi ed evitare che il cane manifesti altri problemi di carattere orale, sarebbe opportuno lavargli i denti almeno una volta al giorno, utilizzando spazzolino e dentifrici specifici. Sono solo alcuni semplici rimedi casalinghi da poter impiegare contro l’alito cattivo del nostro cane, ma va sempre precisato che, prima di qualsiasi soluzione fai da te, è bene consultare il veterinario per escludere possibili patologie.

Cos’è la gravidanza isterica ?2017-12-02T17:49:27+00:00

Un motivo di apprensione per chi ha un quattrozampe femmina non sterilizzato è sicuramente la gravidanza isterica del cane, un fenomeno che interessa il 60% delle cagne intere. Va detto però che la gravidanza isterica del cane non è di per sé una malattia: anche in natura, tra i lupi, alcune femmine non dominanti sviluppano questo fenomeno, il che avviene per un motivo ben preciso: la conservazione della specie. Soltanto le femmine gerarchicamente più alte in grado infatti possono accoppiarsi e dare alla luce la prole, ma visto che allo stato selvatico le probabilità che le neo-mamme muoiano è più elevata, la natura ha provveduto, facendo in modo che altre femmine del branco fossero fisicamente “pronte” ad adottare i cuccioli eventualmente rimasti orfani.

Dal punto di vista scientifico la gravidanza isterica del cane è presto spiegata ed è legata ad un fattore ormonale: la femmina va in calore ogni 6-8 mesi circa, producendo elevati livelli di progesterone ( l’ormone della “gravidanza” ) che, se non avviene l’accoppiamento, si riduce gradualmente fino a rientrare nei limiti. Quando invece il progesterone rimane elevato anche dopo 1 o 2 mesi dal termine del calore, allora può verificarsi la gravidanza isterica, che di solito dura 15-20 giorni per poi risolversi spontaneamente. La femmina si sente come se fosse incinta, perché sono gli ormoni che la inducono a sentirsi così, con tutte le conseguenze ed i sintomi tipici di una gravidanza, come ad esempio il vomito o la mancanza di appetito, i dolori tipici della fase di travaglio, gonfiore delle mammelle, fino alla vera e propria produzione di latte. Dal punto di vista comportamentale il cane inizia ad agire come se fosse in attesa dell’arrivo dei cuccioli: cerca di allestire un giaciglio caldo e comodo, andando a raccogliere coperte, indumenti e tutto ciò che rende più confortevole la sua cuccia, ma contemporaneamente può diventare più nervoso o cadere in uno stato di abbattimento e malinconia. Molto spesso la femmina, in mancanza di un cucciolo vero e proprio, “adotta” pupazzi o simili, accudendoli come se fossero figli suoi, portandoseli sempre in giro per casa, tenendoseli accanto nella cuccia, leccandoli.

Nei casi in cui i sintomi della gravidanza isterica si limitino a fenomeni comportamentali o a momentanea perdita dell’appetito, generalmente non occorre alcun trattamento farmacologico, perché la situazione si risolve spontaneamente nell’arco di 1 o 2 settimane. Quando invece si verifica anche la galattorrea, ossia la produzione di latte non collegata ad una vera gravidanza, allora si interviene con la somministrazione di farmaci che bloccano la produzione di prolattina e che, interrompendo la formazione del latte, portano anche alla cessazione dei comportamenti “materni” connessi alla gravidanza isterica. In questi casi è opportuno intraprendere il più presto possibile la terapia, perché altrimenti la stagnazione del latte può causare infiammazioni e mastiti che a lungo andare, se le gravidanze isteriche si ripetono, potrebbero portare all’insorgere di tumori alle mammelle.

Tra gli accorgimenti per il padrone, è opportuno non toccare le mammelle del cane e fare attenzione che non se lecchi perché entrambi i comportamenti stimolerebbero ulteriormente la produzione di latte. Un buon espediente invece può essere quello di togliere al cane i vari pupazzi usati come “cuccioli surrogati” e portarlo a fare moto, il che, oltre ad essere salutare dal punto di vista fisico, distoglie la femmina dal suo istinto momentaneo di accudimento della prole.

Da sfatare la leggenda per cui la possibilità di una gravidanza isterica nel cane si ridurrebbe facendo fare una cucciolata alla femmina: infatti per tutti i calori successivi il problema si ripresenterebbe esattamente come prima.

La soluzione definitiva consiste nella sterilizzazione, consigliata dai veterinari soprattutto quando il ripetersi di gravidanze isteriche con galattorrea è molto frequente.

Il mio Jack ha già il microchip ?2017-12-02T17:35:57+00:00

Dal primo gennaio del 2005, l’impianto del microchip nei nostri amici a quattro zampe è diventato obbligatorio, insieme all’iscrizione all’anagrafe canina della regione di residenza.

Molti tuttora ritengono erroneamente che si tratti di una libera scelta del padrone, altri non ne capiscono l’utilità, altri ancora temono le conseguenze. Facciamo quindi un po’ di chiarezza su un tema così importante per il rispetto del nostro cane.

Anche a seguito di numerosi casi di cronaca che hanno visto come vittime i cani (casi di maltrattamento e di abbandono) ma anche fatti di cronaca in cui i cani hanno aggredito esseri umani, si è avvertita l’esigenza di regolamentare il settore.

Finalmente anche in Italia si sta prendendo coscienza che una pacifica convivenza tra uomini ed animali passa anche attraverso il riconoscimento dei diritti di questi ultimi, seppure con ridato rispetto a molti paesi europei, in cui già vige da anni una cultura del rispetto per il proprio animale.

Prima era stato introdotto il tatuaggio che comportava però non pochi problemi, come appresso vedremo. Per questo si è sentita la necessità di introdurre uno strumento che potesse essere una sorta di carta d’identità del cane.

Ma non solo. Infatti prevedendo l’obbligo dell’iscrizione all’anagrafe canina, è stata introdotta l’idea che ciascun proprietario di cane, nel momento in cui sceglie di accogliere un animale nella propria casa, se ne assume la responsabilità, anche penale.

Il microchip è una valida alternativa al tatuaggio, ovvero un codice di cifre e lettere che veniva tatuato nell’orecchio o nella coscia ma questa pratica comportava diversi disagi, come la difficoltà della lettura del tatuaggio che si sbiadiva facilmente ma soprattutto per l’anestesia cui i cani venivano sottoposti.

Il microchip, chiamato anche transponder, è una capsula bio-compatibile che viene iniettata sotto cute, soprattutto intorno alla zona auricolare, in modo tale che si possa identificare immediatamente ed evitare errori in quanto emette un segnale debole, facilmente rilevabile nei cani di piccola taglia ma meno semplicemente per i cani di grossa taglia.

Una volta inserito, esso genera un codice di 15 cifre, diverso per ogni cane, che permette di intercettare e identificare il nostro amico a quattro zampe.

Molti pensano erroneamente che sia una specie di navigatore satellitare che possa rintracciare il cane ovunque si trovi. Ed invece è semplicemente un qualcosa che assolve a diverse funzioni, tra cui:

  • Permette di identificare il cane per verificare lo stato delle vaccinazioni;
  • Permette di identificare il padrone, poiché è obbligatorio per legge sia il microchip sia l’iscrizione all’anagrafe canina presso la regione di appartenenza;
  • Scoraggia i proprietari ad abbandonare il proprio cane, poiché si risalirebbe facilmente al padrone, ed è utile nel caso di smarrimento dell’animale;
  • In caso invece di furto fa sì che il cane non possa essere rivenduto, in quanto dotato di microchip.

Si tratta quindi di uno strumento indispensabile, per tutelare il proprio cane, per responsabilizzare coloro che troppo spesso prendono un cane come se fosse un giocattolo ed una volta che si sono stancati lo lasciano per strada.

E’ un dovere che noi abbiamo verso il nostro cane. Ricordiamo inoltre che abbandonare un cane è un reato punito dalla legge.

A tutti i nostri cuccioli, all’età circa di gg. 40-45, viene apllicato dall’ASL il microchip, condizione essenziale per il prosieguo della documentazione ai fini ENCI ( Pedegree ); quindi, tutti i nostri cuccioli hanno già inserito il microchip ed è rilevabile, oltre dalla documentazione ASL che forniremo in fase di consegna del piccolo, dalla lettura tramite Lettore Microchip Universale che faremo in fase di consegna cucciolo e dal pedegree, ove è riportato sempre il numero di microchip di quel determinato cucciolo.

Altro dubbio che attanaglia i proprietari di cani è se provoca dolore il suo inserimento. E’ importante precisare che l‘impianto del microchip è semplice e indolore, il microchip altro non è che un piccolo dispositivo elettronico di pochissimi millimetri, una piccola capsula, che viene impiantata sotto la pelle grazie all’ausilio di una siringa, ma non richiede nessuna anestesia.

Altra cosa importante da sapere è che non produce onde elettromagnetiche, quindi il cane non corre alcun pericolo se si trova in presenza di campi magnetici.

Vediamo adesso i costi di inserimento. Il microchip può essere inserito sia dal veterinario,  sia presso la Asl di appartenenza. I costi di impianto dal Veterinario variano da Euro 10,00 ad Euro 30,00, mentre presso l’ASL è gratuito.

Il microchip deve essere inserito entro due mesi di vita del cane. Nel caso in cui ci si rivolga all’Asl oltre i due mesi, la struttura può rifiutare l’inserimento invitandoti a recarti presso il veterinario. In molto casi è prevista una sanzione da pagare per il ritardo.

Il veterinario che applica il microchip raccoglierà oltre al codice di identificazione, i dati del proprietario e del cane che verranno trascritti e inviati all’anagrafe canina della ASL del proprio comune di residenza.

IL Jack Russell Terrier può vivere in un appartamento ?2017-12-02T17:08:00+00:00

Molto spesso si sentono frasi del tipo “ Io vivo in appartamento,quindi non posso avere cani ” oppure “ Ho sempre desiderato un cane ma non ho di giardino..”… In realtà ci si dovrebbe concentrare ben su altri aspetti prima di adottare un cane. Sicuramente il giardino è una cosa positiva, ma il luogo in cui vive non è da mettere al primo posto. Sicuramente un minimo di spazio ci vuole per un cane , in casa il cane dovrebbe avere una piccola zona sua,  dove c’è la sua cuccia. E’ un luogo in cui si può rilassare senza essere disturbato, ma il giardino non è indispensabile. Non è indispensabile per nessun cane. Quello che conta innanzitutto è prendersi cura di lui, anche di sera al buio quando rientriamo d’inverno dal lavoro ! Il Jack Russell Terrier, nello specifico, essendo cane di piccola taglia, è particolarmente idoneo per la vita in appartamento, ed ivi si comporta benissimo !

Il tempo è indispensabile,  perchè ciò che desidera il cane è stare con il padrone, dalla passeggiata, al gioco, al semplice stare nella stessa stanza o sdraiarsi ai tuoi piedi mentre guardi la tv…Attraverso alcuni esperimenti si è visto che un cane , lasciato solo in una zona recintata diventava subito inattivo, senza giocare annusare , senza far nulla..Invece in presenza di un uomo(anche se questo rimaneva fermo,passivo) il cane si mostrava decisamente più attivo ( Anders Hallgren,L’educazione mentale del cane ). Questo per dire che un cane, lasciato in giardino tutto il giorno,non si mette a correre avanti e indietro da solo o a giocare o ad esplorare: si annoia terribilmente,anche se dispone di un giardino enorme… Purtroppo tante persone fanno proprio così: prendono un cane,magari perchè lo vogliono da guardia,si limitano a dargli cibo, acqua e un cuccia in giardino, alle volte addirittura lo legano alla catena. Oltre a stare via gran parte della giornata(o comunque in casa lasciando il cane fuori), pensano che il cane stia benissimo così…

Prima di decidere di prendere un cane e sceglierlo, poi , oltre al tempo bisogna valutare molte altre cose. Se si adatterebbe al nostro stile di vita, se siamo in grado di educarlo, di gestirlo e occuparcene al meglio. Se abbiamo voglia di portarlo spasso, di prenderci cura di lui, per esempio a quali attività vogliamo fare con lui, che carattere vogliamo che abbia.

Quali giochi dare al piccolo ?2017-12-02T16:52:40+00:00

Il gioco nel cane costituisce un’attività fondamentale sia nelle prime fasi di sviluppo che nell’età adulta.
Attraverso il gioco il cane non solo svolge un’attività piacevole e automotivante ma al contempo migliora le sue capacità di adattamento ai nuovi ambienti e la socializzazione sia verso altri cani sia verso l’uomo e altri animali.
Il gioco quindi svolge la funzione di apprendimento, divertimento, coesione sociale, adattamento, incentivazione e motivazione, consente la definizione di ruoli e status sociali ed è infine una fondamentale valvola di sfogo.
Il gioco è anche un modo di gestire le esigenze comportamentali degli animali, sia adulti che cuccioli, a partire dal loro bisogno di esercizio fisico e di stimolazione mentale fino ad arrivare a contribuire, attraverso la gestione delle interazioni giocose, al controllo di alcuni aspetti problematici dal punto di vista comportamentale.

Nel cucciolo la propensione al gioco compare già intorno alla terza settimana di vita e man mano che le capacità di coordinazione si sviluppano e si affinano è possibile riconoscere dei tipici comportamenti di sollecitazione al gioco (posizione ad inchino, zampe anteriori piegate, zampe posteriori sollevate e coda in frenetico movimento) che continueranno a manifestarsi anche nel cane adulto.
Il cucciolo giocando con i fratelli apprende fino a che punto può stringere il proprio morso (inibizione del morso) senza che essi reagiscano o piangano richiamando l’attenzione della madre che prontamente fa sospendere il gioco sgridando severamente il piccolo “aggressore”.
Il cucciolo impara cioè che stringere troppo e causare dolore a un altro ha come risultato l’interruzione di una attività piacevole e, quindi, che controllare la pressione delle mandibole significa poter continuare a giocare.
Oltre all’inibizione del morso il cucciolo apprende, stando insieme alla madre e ai fratelli, a gestire il suo autocontrollo e la calma e a non esagerare le proprie reazioni.
Nei cuccioli adottati precocemente, cioè prima del sessantesimo giorno di vita dall’uomo, non è raro riscontrare problemi comportamentali anche gravi che vanno dalle difficoltà di gestione per l’eccessiva esuberanza (iperattività ed ansia da separazione) fino alle manifestazioni aggressive, con morsi che possono causano ferite anche gravi, nei riguardi sia di esseri umani che di altri cani.

Anche per gli adulti il gioco riveste un ruolo rilevante.
Infatti, tramite il gioco, il cane continua a mettere a punto strategie e tecniche che potrebbero rivelarsi utili al momento giusto. Ma ciò che è più importante, tramite il gioco il cane può avere un contatto fisico privo di conseguenze negative e spiacevoli con i suoi simili. Visto che durante il gioco il cane si rilassa, risulta più facile per noi umani stabilire un rapporto di fiducia e di complicità, tanto che si instaura una coesione sociale che ci consente di far apprendere al cane dei comportamenti utili.
Se per esempio durante il gioco il cane sovreccitandosi comincia a saltarci addosso o afferra i nostri vestiti sarà sufficiente interrompere ogni attività, diventando passivi di fronte a lui per far sospendere al cane questo comportamento indesiderato, la ripresa da parte nostra del gioco rappresenterà il suo premio per essere riuscito a controllarsi.
Nel periodo della socializzazione primaria il gioco fra cani permette la regolazione dei comportamenti agonistici, attraverso l’interazione giocosa, infatti, il cane previene e gestisce i conflitti in maniera pacifica, imparando a comportarsi in maniera “intelligente” di fronte a individui della stessa specie.
Se al contrario non viene data la possibilità al cane di interagire con i suoi simili, né da piccoli né da adulti, lo stesso finisce per perdere la capacità di rispondere in maniera corretta ai segnali pacifici e giocosi ricevuti trasformandosi in aggressivo e talvolta mordace.
Anche il gioco con esseri umani, nel periodo della socializzazione secondaria, è fondamentale per il cane per imparare ad interpretare correttamente le nostre modalità di avvicinamento amichevole e soprattutto le nostre espressioni del viso e del corpo.
Il gioco ricopre anche un ruolo fondamentale nella formazione delle gerarchie sia fra cani sia nel rapporto con l’uomo. Colui che dà inizio al gioco e allo stesso tempo decide quando deve finire, dimostra esplicitamente di esercitare un controllo sull’altro, per cui è fondamentale nel gioco sociale con l’uomo che sia proprio l’uomo a decidere quando iniziare, ovvero chiami il cane a sè e gli proponga un gioco e sempre l’uomo decida quando smettere, deponendo il gioco, ancor prima che il cane ormai esausto abbandoni la partita.
Attraverso il gioco possiamo dare al nostro cane anche la possibilità di mettere in atto quei comportamenti tipici della specie e più in particolare della razza, che non sempre sono conciliabili con le abitudini e gli stili di vita dei proprietari.
Mi riferisco al bisogno dei cani di inseguire, bloccare, mordere e strappare che può essere canalizzato su specifici oggetti inanimati come le palle o le trecce di corda invece di essere lasciato libero all’istinto del cane.
Non sempre il gioco scelto da noi ha uno svolgimento ludico, a volte il cane può entrare in competizione e quindi ci possiamo trovare a dover affrontare una situazione di emergenza.
In questo caso sarà fondamentale adottare una strategia volta a evitare nella maniera più assoluta il conflitto sia che si tratti di un cucciolo sia che il cane sia un adulto.
I comportamenti da adottare mirano a non rispondere alle provocazioni, togliere attenzione al cane e al giocattolo, attendere qualche istante e lanciare dei bocconcini dietro e di fianco al cane, quindi, una volta che il cane abbandona l’oggetto del contendere, aumentare la gittata del nostro lancio in modo da allontanare sempre più il cane dall’oggetto, in questo modo potremmo prendere il gioco e metterlo via.
Il gioco può essere individuale, quando il cane gioca da solo, rincorre le lucertole, simula la caccia, gioca con oggetti inanimati, o sociale quando gioca con altri cani o con l’uomo in presenza o assenza di oggetti.
Nel gioco individuale con oggetti è importante proporre al cane solo giocattoli a lui destinati, realizzati spesso in gomma infrangibile, non devono essere tossici o ingeribili, al contrario, infatti, i nostri vestiti o scarpe vecchie possono confonderlo portandolo ad addentare in futuro il nostro guardaroba.
Bisogna variare spesso genere d’oggetto, palle, treccia di corda, anello di gomma, osso per cani ecc, e anche tipologia, palla grande e piccola, gialla o verde, dura e morbida ecc, ciò permetterà al cane di aumentare le sue esperienze e quindi di avere un migliore sviluppo cognitivo. Un oggetto molto utile ed ultimamente usatissimo è il Kong, resistente e contribuisce a ridurre la noia.

Kong

Non bisogna mai lasciare tutti gli oggetti a disposizione del cane, ma al contrario, selezionarne due o tre per volta e variarli ogni settimana per tipologia e per genere, in questo modo il cane non perderà l’interesse e continuerà a divertirsi.
Fra gli oggetti poi andranno scelti due giochi che il cane utilizzerà solo con noi e che non dovranno mai essere lasciati a sua disposizione per garantirci, ogni volta, la novità e allo stesso tempo per dargli un chiaro segnale dell’inizio del gioco.
Sempre nell’ambito dei giochi inanimati si possono dare al cane anche oggetti interattivi, uno alla volta, acquistati o realizzati, che stimolano la sua capacità cognitiva e sono utilissimi per prevenire la noia e la distruttività.
Tutti questi oggetti hanno in comune uno o più buchi per introdurre dei saporiti bocconcini, che il cane dovrà cercare di catturare.
Fra le possibili soluzioni “fai da te” possiamo proporre al nostro cane delle comuni bottiglie di plastica, in cui una volta levati sia il tappo che la ghiera, introdurremo dei bocconcini di piccole dimensioni quindi provvederemo a fargli dei piccoli fori e a schiacciarla sotto i nostri piedi. Un’altra soluzione è fornita dal cartoncino su cui è arrotolata la carta igienica, preso riempito di bocconcini e schiacciato da entrambe le estremità renderà felice il cane per un po’ di tempo.
Il tubo vuoto di patatine, con una sottiletta schiacciata all’interno è un’altra economica ma funzionale soluzione.
Il gioco sociale, per essere un divertimento ricreativo e costruttivo deve sottostare a poche ma fondamentali regole.
Innanzi tutto, come dicevo prima, sarà il proprietario a decidere quando iniziare e finire il gioco, inoltre dovrà svolgersi in modo divertente per entrambi senza sfociare in una prova di forza o in una inutile competizione.
Fra le possibili soluzioni abbiamo il gioco con la palla, il tira e molla, i giochi di fiuto e i giochi di attivazione mentale.
I giochi con la palla insegnano al cane in maniera naturale sia a riportare gli oggetti che a lasciarli, quindi aumentano la fiducia del cane nei confronti del proprietario in quanto sono una espressione palese di scambio reciproco, il cane riporta la palla ed il proprietario felice di rimando gliela rilancia.
Non tutti i cani afferrano immediatamente il concetto del riporto, ma preferiscono vagare trionfanti con la palla in bocca a pochi metri da noi godendo all’idea che il proprietario li insegua per prendergliela.
Per far si che un cane spontaneamente e felicemente impari a riportare la palla dobbiamo munirci di due palle uguali.
Una volta che il cane avrà preso la palla che gli avremo lanciato lo chiameremo attirando la sua attenzione, quindi gli faremo vedere l’altra palla e simuleremo un lancio dandogli il comando lascia, il cane nella foga di andare a prendere la seconda palla farà cadere la prima.
La ripetizione di questo gioco farà comprendere al nostro cane la regola del riporto.
Una volta che avremmo deciso di sospendere il gioco sostituiremo il lancio della seconda palla con l’offerta di un bocconcino e una volta lasciata anche con lodi e carezze.
Utilizzando nel primo periodo, in modo sistematico, questo trucco vi sorprenderete della velocità con cui il vostro cane imparerà a riportare e lasciare la palla.

Il tira e molla insegna al cane in maniera naturale ad afferrare un oggetto che gli porgerete a simulare una competizione, rigorosamente giocosa, e a lasciarlo a comando.
Questo gioco può essere fatto solo con cani che non dimostrano un eccessivo istinto di attaccamento o possesso delle cose e che abbiano un sano rapporto di fiducia e rispetto con il proprio proprietario.
Per far si che un cane afferri l’oggetto, che dovrà essere morbido per non ferirlo, muovetelo dolcemente vicino a lui di lato, quindi una volta che il cane l’avrà afferrato fate resistenza senza lasciarglielo e tirate l’oggetto verso di voi senza dare strappi che potrebbero danneggiare i denti.
Se il gioco da parte del cane dovesse diventare troppo competitivo sospendete ogni movimento e rimanete passivi trattenendo l’oggetto, quindi quando il cane si sarà calmato provate a muovere nuovamente l’oggetto controllando sempre attentamente le reazioni del cane.
Quando deciderete di fargli lasciare l’oggetto prendete con una mano un boccone e mettetelo sotto il naso del cane dandogli il comando lascia, il cane per afferrare il boccone lascerà l’oggetto e il gioco potrà riprendere.


Veniamo ora ai giochi di fiuto. Tutti i cani hanno un olfatto molto più sviluppato di quello umano.
Gli esercizi che prevedono l’uso del naso sono particolarmente graditi ai cani, inoltre occupano il loro cervello e stimolano enormemente la concentrazione.
L’energia e la determinazione con cui i cani svolgono i giochi di fiuto fa si che al termine siano molto più calmi e tranquilli.
I giochi di fiuto possono essere fatti sia a casa che fuori basta munirsi di bocconcini e iniziare per gradi con proposte semplici di rapida e sicura risoluzione per il cane.
Banalmente se all’inizio verranno buttati pochi bocconi vicino al cane e gli verrà richiesto di cercarli si procederà con lanciarli più lontano, ma sempre a vista, quindi a nasconderli in luoghi accessibili o sotto contenitori con i buchi tipo scolapasta per poi posizionarli senza che il cane veda dove.
Il vostro cane si appassionerà moltissimo a questo gioco diventando sempre più abile e soddisfatto mano a mano che le difficoltà aumenteranno, e tutto questo darà anche a voi un profondo senso di gratificazione.
I giochi di fiuto possono essere mirati anche alla ricerca di oggetti, che all’inizio dovranno essere noti al cane, o alla ricerca di persone, iniziando dal proprio conduttore.

I giochi di attivazione mentale insegnano al cane che può arrivare alla risoluzione di determinati problemi in modo autonomo e indipendente dal proprietario, accrescendone l’autostima, senza però perdere l’interesse e il desiderio di relazionarsi con questo dato che i giochi vengono sempre proposti e sorvegliati dal conduttore.
Non bisogna pensare, infatti, che fare attivazione mentale possa essere un buon modo per tenere impegnato il nostro cane mentre siamo al lavoro o mentre siamo presi da qualche attività.
Durante lo svolgersi degli esercizi dobbiamo sempre sorvegliare, osservare, studiare e “scoprire” il nostro cane; solo in questo modo questa attività potrà essere davvero utile sia al nostro compagno sia a noi.
L’attivazione mentale fa si che il cane possa migliorare le sue abilità, abituandosi a utilizzare in modo efficace non solo la bocca ma anche il muso e le zampe, inoltre visto che la risoluzione dei giochi non è così semplice ed istintiva, il cane migliora la fiducia in sè stesso e impara a controllare le sue emozioni.
Il cane tramite questi giochi si diverte, si stanca mentalmente e si sente appagato in quanto grazie alle sue intuizioni raggiunge un premio per lui prelibato.
Affina la sua capacità di apprendere in quanto impara a risolvere i problemi in modo sempre più mirato, utilizzando le capacità apprese e riducendo il numero di tentativi nulli.
I giochi per l’attivazione mentale possono essere normali oggetti presenti in tutte le case tipo scatolette dei medicinali vuote, scatoloni di cartone, scatole di biscotti, scatole di pastiglie per la lavatrice, vasi di plastica per piante, scolapasta, giochi per bambini ecc o possono essere acquistati.
Le regole da osservare per poter ottimizzare i benefici derivanti dall’attivazione mentale sono poche ma fondamentali.
Innanzitutto dobbiamo proporre al cane sempre un gioco alla volta partendo da quello più semplice per arrivare progressivamente, mano a mano che le abilità del cane aumentano, a quelli più complessi.

Creare le condizioni ambientali adatte, ovvero scegliere un luogo tranquillo della casa sufficientemente grande per permettere al cane di muoversi liberamente.
Inoltre dovremmo munirci di bocconcini estremamente prelibati, pezzettini di formaggio, di prosciutto, carne cotta, wurstel di pollo ecc, che dovranno essere conservati in un contenitore chiuso in modo da non creare distrazioni.
Quindi dobbiamo essere certi di poter dedicare al cane almeno venti minuti del nostro tempo senza dover rischiare di interrompere l’attività.
Fondamentale è anche scegliere il momento adatto nella giornata che deve essere lontano dai pasti e dalle uscite per poter essere certi che il cane non sia stanco o non debba essere lasciato tranquillo a digerire.
Durante il gioco il nostro atteggiamento dovrà mantenersi calmo e distaccato, ovvero il cane non andrà sollecitato o sgridato, nè richiamato ma al contrario bisognerà lasciargli la possibilità di provare a fare qualsiasi cosa.
Se il cane verrà verso di noi per chiedere aiuto bisognerà ignorarlo, semplicemente girando la testa dall’altra parte e possibilmente imitando uno sbadiglio, che verrà letto dal nostro cane come segnale di calma .
Nel caso in cui il cane si dimostri disinteressato o tenda a rinunciare al gioco, basterà aumentare il premio in palio aggiungendo ulteriori bocconcini.
Ogni sessione di gioco dovrà finire sempre in positivo per cui se dopo venti minuti il cane non è stato in grado di risolvere il gioco proposto, bisognerà fare un passo indietro e proporgli un esercizio che siamo sicuri che riesca a risolvere.

Da quanto detto sopra si può affermare tranquillamente che il cane a cui viene fornita la possibilità di giocare nel modo corretto, sia da cucciolo che da adulto, è un cane felice, equilibrato, ben socializzato, meglio adattabile e soprattutto meno stressato.

Come inizio a partecipare alle Expò ?2017-12-02T14:01:06+00:00

Aver preso un cucciolo Jack Russell Terrier in un buon Allevamento, vi permetterà senz’altro di partecipare anche alle Expò di Bellezza organizzate dall’ENCI;  il buon Allevamento vi avrà consegnato un cucciolo al 100% in regola con le certificazioni necessarie ( Pedegree, Iscrizione Anagrafe Canina e quindi con microchip,vaccinazioni, etc.), indispensabili anche per prendere parte ad una Rassegna ENCI ufficiale.

Innanzitutto , chiariamo che le ” Esposizioni canine sono verifiche cinotecniche nelle quali i cani sono sottoposti all’esame e al giudizio della loro bellezza e conformazione esteriore, intese l’una e l’altra in relazione allo standard ufficiale della razza cui appartengono. Dall’esame dei soggetti presentati derivano qualifiche relative al valore assoluto dei cani in rapporto alle caratteristiche della loro razza mentre dal confronto fra gli stessi derivano classifiche in rapporto al valore relativo fra loro dei soggetti partecipanti. Per ogni classe vengono classificati solo i primi 4 soggetti per sesso e per razza fermo restandoche tutti i cani presentati vengono qualificati ed il loro giudizio commentato nella relativa relazione…” come recita l’Art.2 del Regolamento Speciale delle Esposizioni Canine

Iniziamo col dire che il cucciolo dovrà avere una determinata età per iscriversi a queste Esposizioni, età che ora analizzeremo per ogni tipologia. E’ bene specificare che le sposizione canine, in relazione ai titoli che in esse possono essere rilasciati,  si suddivono nelle seguenti.

Esposizioni Regionali – In questo tipo di Esposizione non viene rilasciato il Certificato di Attitudine al Campionato di Bellezza ( C.A.C). Può essere da noi utilizzata per far muovere i “primi passi” in Expo’ al nostro soggetto; età minima di partecipazione, secondo le classi che approfondiremo fra poco, mesi 6 compiuti.

Esposizioni Nazionali – In questo appuntamento gli esperti giudici sono autorizzati  a rilasciare Certificato di Attitudine al Campionato di Bellezza ( C.A.C). Età minima di partecipazione mesi 6 compiuti.

Esposizioni Internazionali – In questo caso, gli esperti giudici sono autorizzati a rilasciare, oltre al Cac, anche i certificati di attitudine al campionato internazionale di bellezza-( Cacib ). Età minima di partecipazione mesi 6 compiuti.

Mostre Speciali – E’ organizzata a cura della competente associazione specializzata e si svolge nell’ambito di una esposizione generale; nel nostro caso ( Jack Russell Terrier ) l’associazione specializzata e’ la Società Italiana Terriers ( S.I.T) www. societaitalianaterriers.it

Raduni – Manifestazioni indette a cura della associazione specializzata con regolamenti particolari preventivamente approvati dall’ENCI – gli esperti giudici sono autorizzati a rilasciare il certificato di attitudine al campionato italiano di bellezza-( Cac ). Età minima di partecipazione 3 mesi compiuti ( Classe Baby)

Il calendario Ufficiale delle Espopsizioni è consultabile sul sito dell’ENCI  http://www.enci.it/manifestazioni-ed-eventi/calendario-esposizioni

Se desiderate far partecipare il vostro cane ad una esposizione occorrerà provvedere all’iscrizione. Ciò può avvenire in vari modi : online, presso lo stand di altre manifestazioni, oppure secondo le indicazioni degli organizzatori. Gli organizzatori possono essere direttamente i Gruppi Cinofili o le Società Specializzate che talune volte demandano alcune funzioni, come la gestione delle iscrizioni, a società esterne. Ecco alcuni links di società preposte ove poter effettuare le iscrizioni online :

Nei suindicati, troverete anche la composizione delle giurie e le eventuali modifiche.

Ricordiamo che, per quasi la totalità delle esposizioni, interviene la data ultima di iscrizione oltre la quale non sarà possibile l’iscrizione stessa.
Suggeriamo di portare sempre con voi le comunicazioni che riceverete di accettazione dell’iscrizione e anche le ricevute del pagamento effettuato ed infine di controllare il prima possibile se le indicazioni sono state correttamente riportate sul catalogo che vi sarà consegnato in loco.
Questa documentazione è l’unico elemento a vostro favore nel caso si riscontrassero errori o mancanze che dovranno comunque essere comunicate, prima possibile, al Delegato dell’ E.N.C.I. incaricato.
Ogni soggetto può essere iscritto in una manifestazione in una sola classe.

Le classi sono suddivise per sesso e quelle ammesse nelle esposizioni riconosciute sono le seguenti:Classe Campioni : l’iscrizione in tale classe è obbligatoria per i campioni italiani di bellezza che all’atto della loro iscrizione all’esposizione (seconda chiusura iscrizioni) siano stati proclamati tali secondo i regolamenti dell’ENCI.
L’iscrizione in tale classe è invece facoltativa sia per i campioni internazionali di bellezza sia per i campioni stranieri ;
Classe Libera : per tutti i cani di almeno 15 mesi di età senza altre limitazioni eccettuate quelle previste per la classe campioni ;
Classe Lavoro : per cani di almeno 15 mesi di età.
Per l’iscrizione in classe lavoro occorrono delle qualifiche minime in prove definite così come previsto dai rispettivi regolamenti ( superamento della prova lavoro ) ;
Classe Intermedia : per cani di età compresa tra 15 e 24 mesi di età senza altre limitazioni eccettuate quelle previste per la classe campioni ;
Classe Giovani : per cani di età compresa tra i 9 mesi e i 18 mesi ;
Classe Juniores : per cani di età compresa tra i 6 mesi e i 9 mesi ;
Classe Baby : per i cani di età compresa tra i 3 e 6 mesi ; ( come detto sopra, questa classe è rappresentata solo in raduno )
Classe Veterani : per i cani che abbiano compiuto 8 anni di età. ;
Classe Fuori concorso : i cani iscritti in questa classe possono partecipare al gruppo d’allevamento se ritenuti “ammissibili” dal giudice.
Inoltre le iscrizioni in questa classe danno diritto alla misurazione per la conferma della taglia o della razza per le razze ove previsto ;
Classe R.S.R. : per i soggetti di almeno 9 mesi che aspirano all’iscrizione al Registro Supplementare Riconosciuti secondo le disposizioni dell’articolo 13. Per la razza Jack Russell Terrier non è ammessa più l’iscrizione in questa classe, in quanto chiuso il riconoscimento.

Spesso, all’entrata del luogo dell’esposizione si trova un cartello con l’indicazione del ring dove verrà giudicato il vostro cane e dove sarebbe meglio che vi posizionaste per meglio seguire l’ordine di entrata nel ring. Spesso, all’ingresso vengono identificati i cani partecipanti all’Expo’ tramite lettura del microchip, oltre al controllo del possesso delle prescritte vaccinazioni di routine ed antirabbica; quest’ultima deve essere stata effettuata da più di un mese e meno di un anno.
Controllate anche non siano intervenute modifiche della giuria che possano interessarvi.
Dovrete, quindi, accertarvi dove ritirare il catalogo ed il numero di iscrizione : a volte ciò avviene presso la segreteria della mostra ed in altre circostanze presso il tavolo all’interno del ring ove avverrà il giudizio della razza.
Nel catalogo della manifestazione troverete una serie di informazioni sia utili che importanti.
La sua prima lettura dovrà riguardare la corretta iscrizione del il vostro cane e segnalare immediatamente gli eventuali errori o mancanze al Delegato dell’ E.N.C.I. preposto.
La mancata segnalazione dell’errore potrebbe comportare l’impossibilità di essere giudicati o anche la squalifica.

Per presenziare alle esposizioni e presentare il cane al giudizio tecnico, oltre alla documentazione burocratica, è obbligatorio il guinzaglio che deve essere consono alla miglior e sicura presentazione possibile.
Ricordiamo che è sconsigliabile far mangiare il cane in situazioni di stress e/o quando poi sia chiamato a camminare e correre per via degli inconvenienti, anche gravi, che si potrebbero verificare come la torsione di stomaco. Sono consigliabili altri accessori quali una gabbia ( ce ne sono di vari tipologie e di vario materiale ), cuscino/tappeto per far accomodare meglio il cane durante le lunghe pause a cui sono sottoposti così come delle sedie pieghevoli per voi, un porta numero da indossare, sacchetti per la raccolta delle deiezioni, giochini vari che consentano al nostro amico di trascorrere al meglio il tempo, e ancora acqua e ciotole per bere e/o mangiare.
Al conduttore consiglio vivamente di prestare attenzione alle proprie calzature adattandole alle necessità del terreno, così come un abbigliamento consono e pratico.

L’ orario di inizio giudizi è fissato alle ore 10,00, salvo per le manifestazioni pomeridiane preventivamente autorizzare dal Consiglio Direttivo E.N.C.I..

Di norma i giudizi inizieranno con l’ordine indicato da catalogo e che può essere esposto all’ingresso del ring stesso.

E’ dovere del conduttore presentarsi con il cane al giudice al momento opportuno mentre non è fatto obbligo ai Commissari di Ring chiamare i singoli concorrenti al giudizio.
L’assenza all’ingresso del ring al momento dovuto può determinare l’impossibilità di sostenere il giudizio.
Una sola persona potrà condurre all’interno del ring il soggetto da giudicare e non è consentito il cambio del conduttore.
L’entrata nel ring per il giudizio tecnico vi sarà consentita dal Commissario di Ring al quale dovrete consegnare il “Libretto delle Qualifiche”, obbligatorio salvo per la classe Juniores ove è facoltativo; noi consigliamo comunque l’esibizione del ” Libretto delle Qualifiche ” anche in classe “Juniores così si potrà valutare in un unico documento il curriculum del singolo cane.

Il “Libretto delle Qualifiche ” può essere richiesto presso il proprio Comitato/Delegazione ENCI di appartenenza, oppure eccezionalmente può essere redatto presso l’Ufficio Segreteria di ogni singola Esposizione, esibendo chiaramente il pedegree del cane.
E’ meglio avere già indossato il cartellino con il vostro numero di catalogo così da semplificare le procedure di riconoscimento ed avere le “mani libere” per condurre il cane.
Quando sarete all’interno del ring dovrete condurre il cane al guinzaglio ed alla vostra sinistra, disponendovi come e dove vi sarà richiesto ed attenderete il vostro turno di giudizio.
Il giudizio avverrà esclusivamente nel ring indicato dove il cane dovrà essere presentato al giudice che ne valuterà qualità e difetti sia quando il cane è in stazione, sia in movimento e sia manipolandolo. Vi potranno essere formulate delle domande a cui rispondere come, ad esempio, l’età del cane.
E’ ben ricordare che, quando il cane dovrà muoversi/correre circolarmente, dovrà farlo in senso antiorario.
E’ sempre consigliata la vigilanza del vostro soggetto al fine sia di rassicurarlo che non recare intralcio agli altri concorrenti. Durante il giudizio è vietato “far chiamare” il cane e ciò potrebbe comportare la squalifica.
Seguirete le indicazioni che vi verranno fornite sino a quando vi concederanno di uscire dal ring, anche in via temporanea qualora doveste successivamente concorrere in spareggi.
La relazione del giudice sul soggetto è riportata per esteso su supporto cartaceo – “rapporto di giudizio” – in duplice copia di cui una verrà restituita al proprietario insieme ai titoli eventualmente conseguiti ed al libretto, debitamente compilato, quando il giudice lo consentirà.
Nelle esposizioni a carattere Nazionali ed Internazionali, a corredo obbligatorio del “rapporto di giudizio”, è indicata, a lato del rapporto, la qualifica ed eventualmente la classifica, l’attribuzione dei Certificati e l’indicazione del Migliore di Razza.

Le qualifiche per le classi Juniores e Baby sono, in senso decrescente:

– Molto Promettente (M.P.)
– Promettente (P.)
– Abbastanza Promettente (A.P.)

Le qualifiche nelle altri classi sono, in senso decrescente:

– Eccellente (Ecc.)
– Molto Buono (M.B.)
– Buono (B.)
– Sufficiente (Suff.)

Quei soggetti, per i quali l’esperto giudice non stimasse di poter assegnare una delle qualifiche sopra indicate, si intendono non qualificabili e si distinguono in:

– Insufficiente (Ins.)
– Squalificato (SQ.)
– Non Giudicabile (N.G.)
Al termine dei giudizi della singola classe, il giudice provvederà a formulare la classifica dal 1° al 4° posto.
Nelle esposizioni Nazionali può essere rilasciato, per ambo i sessi ma solo in alcune classi, il Certificato di Attitudine al Campionato ( CAC ) al primo classificato con qualifica di “Eccellente” con eventuale assegnazione delle relativa Riserva ( R/CAC ), sempre che abbia ottenuto anch’esso la qualifica di “Eccellente”, al secondo soggetto qualificato.
Le classi interessate all’attribuzione del CAC e R/CAC sono Lavoro, Libera ed Intermedia.
I primi classificati con qualifica di “Eccellente” delle classi Libera ed Intermedia potranno spareggiare per l’attribuzione di un solo CAC.
La classe Lavoro, invece, non dovrà spareggiare.

I soggetti interessati all’attribuzione del CACIB e R/CACIB sono i soggetti primi classificati con qualifica “Eccellente” in classe Campioni ( ove non è assegnato il CAC ) ed i soggetti a cui è stato attribuito il CAC in classe Lavoro ed in classe Libera od Intermedia .
Di norma, al termine dei giudizi di tutte le classi, il giudice provvederà ad indicare il “Migliore di Razza” ( M.d.R. o in inglese B.O.B. – Best Of Breed – ) che sarà un unico soggetto tra maschi e femmine.
I soggetti interessati all’attribuzione del “Migliore di Razza” sono i vincitori dei CAC ( nelle esposizioni Nazionali ) o dei CACIB ( nelle esposizioni Internazionali ) insieme ai migliori veterani e giovani.
Talune volte viene determinato anche il B.O.S. – dall’inglese Best of Oppost Sex – ed è assegnato al miglior soggetto di sesso opposto al “Migliore di Razza”.
Il B.O.S. non conferisce alcun titolo E.N.C.I., ma a volte può essere individuato e premiato dall’organizzatore dell’esposizione.
La classe Juniores non partecipa ad alcun spareggio con le altri classi ma, eventualmente, il miglior soggetto potrà partecipare al B.I.S. ( dall’inglese Best In Show ) dedicato, qualora previsto dall’organizzatore. Il soggetto che, tra ambo i sessi e tra quasi tutte le classi, risulterà “Migliore di Razza” potrà rappresentare la razza nel “Raggruppamento”.
Pacifico che se il vostro cane si aggiudicherà il “Raggruppamento o BOG – dall’inglese Best Of Group -” accederà al “B.I.S.“ – dall’inglese Best In Show – nel quale ritroverà tutti i vincitori degli altri “Raggruppamenti”.
Gli organizzatori, poi, possono prevedere altri premi , riportandoli nel catalogo dell’esposizione, come ad esempio al “miglior Giovane” di razza e/o “miglior Juniores” con eventuale svolgimento dei “Raggruppamenti” e/o “Best in Show” a loro dedicati.
Qualora il B.O.B. sia assegnato ad un soggetto iscritto in classe Giovane, esso avrà diritto a partecipare sia al Raggruppamento/BIS Giovani che al Raggruppamento come miglior soggetto di razza ( B.O.B. ).
Nei “Raduni” di razza, ovviamente non ha motivo di esistere il “Raggruppamento”, ma sostanzialmente si segue la stessa metodologia nell’attribuzione delle qualifiche e classifiche e dei “Certificati” ad esclusione del CACIB.
Alle esposizioni “Regionali”, invece, il “rapporto di giudizio” non è scritto per esteso ma viene utilizzato un modulo prestampato ove il giudice assegna sinteticamente le qualifiche per 4 caratteristiche predefinite del soggetto e non può essere rilasciato alcun “Certificato”.

Quando sarà opportuno, insieme al “Libretto delle Qualifiche”, vi verrà consegnato anche il “rapporto di giudizio” e gli eventuali titoli attribuiti o anche i premi previsti.
Presentatevi al ritiro con il numero di catalogo in modo da facilitare l’operazione.
Non siate ansiosi di ritirare il libretto in quanto spesso l’uscita ( tecnicamente “uscita temporanea“ ) dalla manifestazione prima di una certa ora è sottoposta al pagamento di una cauzione ed anche perché ottenerlo 5 muniti prima o dopo non cambierà di certo la vostra vita.
Verificare che tutte le indicazioni siano state debitamente riportate e corrispondenti a quelle del “rapporto di giudizio” e la presenza dei certificati attribuiti e segnalate le eventuali inesattezze o mancanze.

Vi è la possibilità di ottenere i titoli di “Campione” attraverso l’acquisizione dei “Certificati” nelle varie Esposizioni riconosciute dall’E.N.C.I. dove ovviamente questi vengono messi in palio.
Al conseguimento dei “Certificati” o dei “punti” necessari, occorre compilare i moduli previsti dall’E.N.C.I. e seguire la procedura indicata dallo stesso in quanto la proclamazione non avviene se non su richiesta del proprietario.
Proponiamo alcuni esempi di acquisizione di titoli:
Giovane Promessa ENCI ” :L’ENCI rilascerà ufficialmente il titolo a quei cani che nell’arco di tempo previsto dal regolamento sino a totalizzare 30 punti in base al calcolo seguente:

  • 5 punti in Esposizione Internazionale con 1’ eccellente in classe giovani
  • 3 punti in Esposizione Nazionale con 1’ eccellente in classe giovani
  • 5 punti in Raduno e Mostra Speciale con 1’ eccellente in classe giovani
  • 5 punti in Raduno e Mostra Speciale con 1’ molto buono in classe giovani

Attenzione: la Classe Giovani è riservata ai cani di età compresa tra i 9 mesi e i 18 mesi.

Campione Italiano di Bellezza “, razza non sottoposta a ” prova di lavoro “: 6 CAC in classe libera o intermedia di cui almeno 2 acquisiti in esposizioni internazionali, almeno 1 in esposizione nazionale (per i cani che ottengono il primo CAC dal 27 novembre 2014 come da delibera del Consiglio Direttivo ENCI) e almeno 2 in raduno o mostra speciale. I certificati dovranno essere rilasciati da almeno 5 differenti esperti giudici.

 

Come insegnare ad andare al guinzaglio al piccolo ?2017-12-02T12:01:03+00:00

L’entusiasmo è un tratto inconfondibile del cane e un aspetto piacevole mentre si gioca insieme al cane in un parco, ma è potenzialmente pericoloso se ci troviamo a passeggiare lungo un marciapiede pieno di gente, di auto e di altri pericoli non prevedibili. Un cane non ben controllato ci espone a diversi rischi: potrebbe saltare addosso a persone estranee, azzuffarsi con altri cani o finire sotto le macchine che transitano per la strada. Per questo addestrare il cane al guinzaglio è importante ed è un’attività che va iniziata non appena entra a far parte della nostra famiglia, prescindere dall’età. Tra l’altro, in diversi Paesi addestrare il cane al guinzaglio è obbligatorio per legge.

Spesso, iniziamo già noi in Allevamento a molti cuccioli; altra cosa, invece, è la condotta al guinzaglio da expò, comunque trattata da noi nelle FAQ.

Il veterinario ed etologo Wayne Hunthausen, co-autore con Gary Landsberg e Lowell Ackerman di una guida sui problemi comportamentali nel cane e nel gatto (Handbook of Behaviour Problems of the Dog and Cat, Butterworth Heinemann, 1997), dà i seguenti consigli generali per addestrare il cane al guinzaglio, che riteniamo equi e ben fondati :

  • ” Sii paziente. Proprio come gli esseri umani, anche i cani hanno ciascuno un proprio ritmo di apprendimento. Per alcuni possono volerci settimane o persino mesi di paziente addestramento prima che imparino a comando a camminare a fianco del proprietario “;
  • ” I cani in giovane età di norma si abituano presto al collare e al guinzaglio, anche se il ritmo di apprendimento può essere influenzato dal tipo di temperamento e dal livello di vivacità “;
  • ” Alcune razze, come il Beagle e il Bassotto Tedesco, spesso richiedono un addestramento più intenso a causa della loro tendenza a distrarsi più facilmente. Questo non significa che un cane è meno intelligente di altri se non riesce a camminare tranquillamente a fianco del proprietario dopo una settimana di addestramento: significa soltanto che potrebbe aver bisogno di tempi di apprendimento più lunghi “;.
  • ” I cani più grandicelli potrebbero metterci di più ad abituarsi al collare e al guinzaglio, specie se l’esperienza è totalmente nuova per loro “

Comunque, dopo anni di esperienza nella razza Jack Russell Terrier, possiamo asserire che questo tipo di cane impara subito la condotta, specialmente se impartita subito, tipo dal 60° giorno di vita. Se cucciolone, e quest’ultimo non ha mai avuto tale tipo di esperienza, si potrà riscontrare una leggera titubanza, con atteggiamenti tipo “sdraiarsi” in movimento, etc, ; nessun problema, con artifizi creati ad hoc, tipo attirare l’attenzione del soggetto con un qualcosa a lui interessante ( pallina che suona, qualche bocconcino preventivamente fatto assaggiare, etc.. ), riusciremo subito  a falo rialzare ed a continuare. Un consiglio importante ; sessioni di lavoro brevissime, tipo 5-10 minuti, ciò vuol dire fermarsi al primo risultato positivo, e non continuare a solcare lo spazio di addestramento, in quanto così avremo solo noia dal nostra allievo.

Altri espedienti utilissimi ( cuccioli)  sono nel cominciare con il mettere il collare e il guinzaglio al cane mentre sta mangiando, e lasciare penzolare il guinzaglio al suo fianco. In questo modo, il cane assocerà il guinzaglio a qualcosa di piacevole (il pasto) e troverà più facile abituarsi al collare.
Dopo due o tre giorni, alla fine del pasto prendiamo in mano il guinzaglio e seguiamo il cane per casa per qualche minuto. Proseguiamo questa pratica per un periodo di tempo sempre più lungo, fino a quando il cane non si sarà abituato al guinzaglio e a vederci camminare al suo fianco.
A questo punto usciamo all’aperto e lasciamo che il cane trascini il guinzaglio con sé. Di tanto in tanto raccogliamolo e seguiamo il cane dandogli una ricompensa mentre gli facciamo vedere il guinzaglio.
Mentre camminiamo insieme, tieniamo il guinzaglio nella mano destra e un biscotto nella mano sinistra, con il quale cercheremo di convincere il cane a camminarci al fianco sinistro. Mentre camminiamo, ripetiamo la frase “Andiamo!” e lodiamo il cane quando ci ubbidisce.
Se il cane comincia a tirare il guinzaglio, giriamoci in senso orario e procediamo in un’altra direzione: il guinzaglio lo costringerà a girare la testa da una lato e di conseguenza si affretterà a raggiungerci. Ripetiamo questo esercizio finché il cane non capirà che se vuole camminare con noi e ottenere le nostre lodi dovrà rimanere al nostro fianco.

Ulteriori consigli :

  1. Facciamo in modo che il guinzaglio non sia troppo lungo. La lunghezza ideale, afferma il dott. Hunthausen, è di 1,2-1,8 m.
  2. Le sessioni di addestramento all’aperto dovranno svolgersi in una zona che non offra molte distrazioni, come un cortile interno o un parco poco frequentato;
  3. Se il cane è sovraeccitato, fallo stancare un po’ con un gioco fisicamente impegnativo prima di mettergli il guinzaglio. Un cane un po’ stanco è meno portato a distrarsi;
  4. Non sgridare né colpire mai il cane durante l’addestramento. La tua pazienza sarà ricompensata!

Per ottenere un buon risultato nell’addestrare il cane al guinzaglio è fondamentale la scelta del giusto collare e del giusto guinzaglio. La maggior parte dei negozi per animali ha un vasto assortimento di questi articoli.

Relativamente alla nostra razza, iniziamo (cucciolo) con un guinzaglio piatto e collare in fibbia, realizzati in nylon oppure cuoio ( preferire nylon), per poi passare ai cosiddetti  collari a semi-strozzo se eventualmente il piccolo è proiettato per la carriera espositiva, ma solo ed unicamente nella fase di addestramento/allenamento; quindi, i cani  già avviati al mondo delle Expò dovranno essere allenati con il guinzaglio/collare che indosseranno in Expò, mentre durante le uscite di piacere indosseranno un comunissimo guinzaglio e collare.

Da evitare, sia per legge che per educazione del cane, il guinzaglio avvolgibile, dal meccanismo molto simile a quello di una canna da pesca; questo guinzaglio consentirà al cane di allontanarsi fino a una distanza di 7 metri pur rimanendo sotto il nostro controllo. Per tendere il guinzaglio basta premere il pulsante .Dicevo prima vietato in quanto il ministero della Salute detta le regole per i cani (e per i loro proprietari). Con l’ordinanza del 13 luglio 2016 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 7 settembre vengono prorogate le regole sulla «tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani» tra i quali la lunghezza del guinzaglio non superiore a mt.1,50.

Esempio di guinzaglio di “avvio”, indicato per cuccioli

 

Esempio di guinzaglio a “semi-strozzo” per poter imparare in cane

Esempio di guinzaglio a “semi-strozzo”, versione professionale per cani già abituati a tale tipo di guinzaglio

Se ho ospiti a casa , come faccio a non far prendere il piccolo in braccia ?2017-12-02T10:05:27+00:00

I cani aldilà della razza, taglia e dimensione, sono tutti uguali e condividono nel dna le stesse informazioni e caratteristiche comuni della specie, perciò non bisogna farsi ingannare dalla taglia piccola, o dalla semplice considerazione che è un cucciolo ; è un cane e come tale va trattato proprio nel rispetto e integrità della specie a cui appartiene,  perciò è fondamentale insegnargli una sua individualità ed allo stesso tempo tempo una chiara comprensione dei ruoli gerarchici.
Appena giunto a casa, lasciamogli il modo e tempo per ambientarsi alla nuova casa e alle persone che vi abitano, che perlustri le varie zone della casa così da poterne prendere piano piano confidenza senza che poi si possano scatenare paure, che esplori liberamente; inizialmente stiamo un po’ con lui per eventualmente assisterlo, quando si sarà ambientato, se ci sono dei luoghi in cui non vogliamo che entri ( tipo bagno, camera da letto, cucina o posti delegati solo a noi) insegnamogli subito dove deve o non deve entrare.

Evitiamo di prenderlo continuamente in braccia , è la cosa più sbagliata che si possa fare, si può accarezzare,  ci si  può giocare, senza tante inutili e superflue smancerie che tanto il cane non recepisce affettivamente, ma le vede come una nostra debolezza su cui far leva quando vorrà imporsi su di noi.

Bisogna sempre scegliere il momento in cui si gioca, il momento delle carezze; dobbiamo essere sempre a noi a deciderlo e non partire da un suo “ricatto”. Ricordiamoci che i cani sono bravissimi ad imporsi con determinati comportamenti che noi travisiamo e scambiamo per affetto, con lo scopo di ottenere ciò che vogliono, ossia prendere il posto più alto in gerarchia. Tutti i cani, indipendentemente dalla taglia, hanno in comune la necessità di appartenere ad un branco e di avere un solido capo che sovrintenda ad esso, e più ci mostreremo deboli ed accondiscendenti  più quel ruolo il cane sentirà che spetta a lui.

Se abbiamo ospiti a casa, dopo giustamente i convenevoli di rito, dopo che gli ospiti hanno conosciuto il piccoletto, evitiamo che possa passare tra le braccia di uno all’altro; possiamo ricorrere ad una sorta di recintino per casa, ove metterlo e dove potrà godersi il resto della serata ( se di sera si tratta ) imparando a non stare al centro dell’attenzione.

Il Recinto ottagonale Outback è composto da 8 elementi collegati tra loro. In uno degli 8 elementi a griglia è inserita una porta. Il recinto si ripiega facilmente ” a fisarmonica ” e velocemente dopo l’uso e occupa poco spazio. Inoltre si trasporta molto facilmente grazie alla pratica maniglia.

Recinto ottagonale ” Outback “- h.= 91,5 cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                

 

 

 

 

 

 

I cani non hanno i nostri sentimenti o comunque non li comprendono o li sviluppano con le nostre motivazioni. Quando ci salta addosso, lo fà per vedere fino a che punto si può spingere per ottenere ciò che vuole, stà cercando di capire se abbiamo la stoffa del vero capobranco, e se ottiene una resa incondizionata a noi; automaticamente si sentirà leader e responsabile, da lì l’attaccamento morboso che nasce da una preoccupazione del cane nei nostri confronti, non ci sente come leader e perciò deve seguirci e controllarci per far si che noi non facciamo sciocchezze che possano nuocere al branco.

Quindi, anche se è piccolo e ci fà una gra tenerezza, cerchiamo sempre di farci vedere forti e sicuri, non avere tentennamenti, non lasciamo che sia lui a decidere, cerchiamo sempre di essere coerente in ciò che facciamo, usiamo molto l’indifferenza quando insiste su qualche comportamento specialmente se è collegato alla nostra persona.

Non prendiamolo in braccio sempre e specialmente quando c’è una specifica richiesta; ogni tanto casualmente e in un momento di tranquilità quando decidiamo noi.

Evitiamo di farci seguire come un’ombra specialmente in casa, continuando a fare ciò che stavamo facendo, come se non esistesse, chiudendoci magari la porta alle spalle se ci segue se possiamo oppure facendo ricorso al recinto di cui sopra.

Piano piano si disabituerà perchè capirà che noi siamo il capobranco e il suo ruolo è quello di gregario a noi, questo gli toglierà di dosso una responsabilità inappropriata e lo rasserenerà.

Come posso proteggere il mio cane dalla Leishmaniosi ?2017-11-30T19:04:30+00:00

La leishmaniosi canina è una grave malattia parassitaria trasmessa ai cani da piccoli insetti (flebotomi o pappataci) di aspetto simile a quello delle zanzare, attivi nella stagione calda (da maggio a ottobre), nelle ore serali e durante la notte. In passato la presenza di questi insetti sul territorio italiano era circoscritta essenzialmente alle regioni del centro/sud, comprese le isole, oggi la loro diffusione interessa anche aree in passato indenni come la Lombardia, il Trentino e anche l’Emilia Romagna. La malattia si manifesta con un generale deperimento delle condizioni fisiche del cane che in fase avanzata va incontro a insufficienza renale e muore.

A differenza di quanto succede per l’uomo, che, curato, guarisce dall’infezione, le terapie attualmente disponibili per i cani non sono in grado di debellare completamente il parassita, anche se possono indurre un miglioramento dello stato generale per un periodo di tempo variabile.
Occorre perciò necessariamente affidarsi alla prevenzione che consiste nell’adottare una serie di provvedimenti per ridurre il rischio che il cane venga punto dai pappataci:
limitare le passeggiate serali e notturne, farlo dormire in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre, fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi. L’adozione contemporanea di tutti questi provvedimenti (nessuno è, ovviamente, efficace al 100%) rappresenta attualmente l’unica arma disponibile per proteggere il cane.

Alcuni antiparassitari, sotto forma di spot-on, spray e collare oltre ad essere attivi nel prevenire le infestazioni da pulci, zecche e pidocchi hanno un effetto repellente nei confronti di zanzare e flebotomi, grazie alla presenza nella loro formulazione di piretrine (permetrina e deltametrina):
spot-on Advantix (Bayer) ed altri. Gli spot-on rappresentano, per comodità di applicazione e praticità d’uso la formulazione più largamente utilizzata: si applicano velocemente, sono praticamente inodori, non rilasciano polvere nell’ambiente né sul pelo del cane.
Advantix, come trattato nel capitolo “ Il mio cane si gratta, cosa devo fare ? ” è disponibile in confezioni (diverse a seconda del peso del cane) da 4 pipette. Ad ogni applicazione una pipetta va svuotata sulla pelle del cane, suddividendo il contenuto in almeno 4 punti, a partire dalle scapole, fino alla base della coda, in modo che la soluzione rimanga tutta sulla pelle dell’animale e non coli sul pelo (pena la mancata efficacia del prodotto). E’ consigliabile attendere almeno 2 giorni dopo l’applicazione del prodotto prima di lavare l’animale.

” ADVANTIX ” spot-on fino a kg. 4,00

” ADVANTIX ” spot-on  da kg. 4,00 a kg.10,00

Se utilizzati secondo le istruzioni presenti nella confezione, gli antiparassitari con effetto repellente sono sicuri per il cane. Occasionalmente, sono state segnalate reazioni locali da contatto (prurito, alopecia, alterazioni del colore del mantello nel punto d’applicazione). Non vanno assolutamente utilizzati nei gatti, per i quali le piretrine risultano, invece, estremamente tossiche. Se il cane convive con gatti e si usa un prodotto spot-on o spray, occorre lasciare asciugare completamente il prodotto prima di permettere agli animali di stare insieme.

Il mio cane si gratta, cosa devo fare ?2017-11-30T19:00:30+00:00

Le cause del prurito nel cane possono essere molteplici .  Le più comuni sono riconducibili a secchezza cutanea, stress, caldo o a un semplice contatto con l’acqua. In altri casi invece potrebbero essere correlate a parassiti (come zecche e pulci), intolleranze alimentari, dermatiti nel cane e rogna. Ancora una volta è quindi fondamentale capire la vera causa scatenante il prurito nel cane, inoltre dovremo prestare attenzione a dove e a quando il cane si gratta.

Se il cane si gratta sempre in particolari momenti della giornata, potrebbe trattarsi di una dermatite da contatto (con tappeti, erba, prato, detergenti con cui avete pulito il pavimento ecc..). Se invece il cane si gratta in continuazione durante la notte, dovete sapere che di solito il motivo è riconducibile alla maggiore vascolarizzazione e a minori distrazioni esterne che potrebbero distrarlo.

Riguardo al dove, è importante osservare se il prurito del cane è localizzato o meno. Nel primo caso potrebbe trattarsi di un corpo estraneo: una spina, un forasacco o una puntura di un insetto. Se invece il cane si gratta dappertutto, di solito si tratta di dermatiti, secchezza cutanea o stress nel cane. I rimedi per un cane che si gratta sempre, solo un medico veterinario potrà fornili, a seguito di una visita accurata del vostro peloso. Noi possiamo indicarvi in linea generale solo alcuni accorgimenti. Ad esempio se si tratta di dermatite nel cane, il vostro amico presenterà prurito in presenza di peli spezzati alla radice, arrossamento, forfora, pustole, piaghe e zone alopeiche. Visto che la dermatite può essere anche da contatto, vi invitiamo a verificare quali luoghi ha frequentato ultimamente, sappiate che anche alcune erbe nel vostro giardino potrebbero causare il problema. Consigliamo di effettuare al cane , a scopo “preventivo “, degli shampoo con il prodotto ” NEGUVON ” della Bayer. Neguvon è un antiparassitario in polvere ad uso esterno per cani. E’ indicato per il trattamento dei parassiti esterni ed in particolare per: acari delle specie Sarcoptes, Corioptes e Demodex, pulci, pidocchi e tabanidi. Neguvon contiene come unico principio attivo Triclorfon, sostanza ad azione antiparassitaria appartenente alla classe degli esteri fosforici, particolarmente attiva verso gli ectoparassiti degli animali domestici. Neguvon agisce per contatto sia sul pelo che sulla pelle, attuando una disinfestazione completa. L’azione si esaurisce totalmente in 24 ore senza che rimanga alcuna traccia del prodotto sull’animale e nell’ambiente. Principio attivo: Triclorfon.
Modalità e via di somministrazione: Neguvon va sciolto accuratamente in acqua immediatamente prima dell’uso, nella proporzione di 2 gr di prodotto per ogni litro d’acqua (soluzione acquosa allo 0,2%). Nella confezione è presente un misurino che corrisponde a 2 grammi se riempito al primo livello. Si possono effettuare irrorazioni o bagni. La soluzione ottenuta va distribuita e massaggiata uniformemente su tutto il corpo dell’animale. Si può usare sia preventivamente , all’inizio della primavere e dell’inverno , nonchè a scopo curativo se l’animale viene colpito.

In caso di parassiti, come zecche o pulci ( maggior parte dei casi !) inutile ricordare che prevenire è sempre meglio che curare. In commercio esistono infatti tantissimi antiparassitari per cani sia sotto forma di fialette e altre sostanze da applicare sul mantello. Noi, personalmente, come già indicato in fase di consegna del cucciolo , consigliamo di applicare durante il periodo autunnale ed invernale ( da novembre a febbraio ) il prodotto “ADVANTIX  ” spot-on ad intervalli non superiori a gg. 30 ; per cuccioli fino a 9 mesi di vita, consigliamo di applicare ” ADVANTIX ” spot-on da 0 a kg. 4,00, per soggetti dai 9 mesi di vita in poi è bene applicare ” ADVANTIX ” spot-on da 4 a kg. 10,00. Nel periodo primaverile ed estivo ( da marzo ad ottobre) è consigliabile usare tale prodotto , secondo le citate confezioni, ad intervalli non superiori a gg.20, considerati i periodi più propizi per i flebotomi, onde scongiurare eventuali malattie come la leishmaniosi.

” ADVANTIX ” spot-on fino  a kg. 4,00

” ADVANTIX ” spot-on fino  da kg. 4,00 a kg.10,00

 

Il mio cucciolo ha il naso parzialmente depigmentato , cosa devo fare?2017-11-30T17:39:13+00:00

Può capitare che un cucciolo di 60 giorni non abbia ancora terminato la corretta pigmentazione del tartufo ( naso) , oppure dell’iride degli occhi, delle labbra e delle zampe. E’ da specificare, comunque, che nel caso dei nostri Jack Russell Terrier è importante la completa colorazione del tartufo e dell’iride degli occhi. La maggior parte dei cuccioli, infatti, termina questa fase verso i 5-6 mesi di vita. Comunque , volendo accelerare tale corretta pigmentazione, possiamo usare un eccellente prodotto costituito da Alghe, Vitamine, Sali Minerali , Carotene ed Oligoelementi quali  “ SEEALGEN ”; per i nostri Jack Russell Terrier, utilizzare 1 cucchiaio (polvere) al giorno o tre tavolette al giorno.

Il cane vomita in auto, cosa devo fare ?2017-11-30T17:19:33+00:00

Le stime ufficiali del Ministero della Sanità, riportano che ben il 19% dei cani italiani soffre di mal d’auto, mentre in Europa la stima scende a circa il 17% ; ciò rappresenta una problematica comune che tormenta i nostri amici a quattro zampe. Ad essere maggiormente colpiti da tale noioso problema sono i cuccioli e i cani nei primi anni di vita.

Il mal d’auto nei cani si manifesta con della salivazione eccessiva, dell’affanno, delle deglutizioni ripetute e dello stato d’inquietudine: essi rappresentano tutti i sintomi che comportano il vomito del nostro cucciolo. A scatenare tale sensazione di nausea sono gli spostamenti inaspettati e non naturali provocati dalla macchina, che alterano i segnali percepiti dal cervello: tutto ciò determina uno squilibrio e un senso di disorientamento nell’animale, ma sarà possibile aiutare il vostro cane a sentirsi meglio e apprezzare i viaggi in automobile.

Innanzitutto, si consiglia di evitare assolutamente di dare da mangiare o bere al vostro cane prima di un viaggio in automobile (anche se fosse di breve durata): precisamente, se avete in programma degli spostamenti con il vostro cucciolo, bisognerà fargli assumere del cibo e delle bevande almeno 5 ore prima della partenza, in quanto a digiuno il cane avrà meno stimoli alla nausea e al vomito.

Dopodichè, sarà necessario guidare regolarmente e a velocità moderata, in quanto ciò potrebbe aiutare il cucciolo a sentirsi meno male: pertanto, bisogna cercare di condurre l’auto il più delicatamente possibile, evitando delle frenate, delle curve e delle accelerazioni improvvise.
Si suggerisce anche di tenere il finestrino leggermente aperto, perché questo favorisce il circolo dell’aria pulita: considerate che, qualora il viaggio dovesse essere lungo, servirà qualche sosta per far riprendere il nostro amico a quattro zampe.

Sarà necessario anche associare il viaggio in automobile ad un’esperienza positiva: in questo modo, il nostro cane salirà più volentieri in auto e affronterà il viaggio in modo maggiormente rilassato.
La prima cosa che possiamo fare sarà quella di portare un gioco oppure una coperta a lui cara (perché l’associazione a qualcosa di familiare sarà immediata) e dargli un piccolo snack poco prima di salire (allo scopo di fargli capire che sull’auto è possibile compiere anche cose gradevoli).
Durante le uscite iniziali in macchina, bisognerà fargli associare il viaggio ad una destinazione piacevole (non soltanto dal veterinario, spesso non gradito !): ad esempio, portiamolo ad effettuare una passeggiata oppure a giocare con ulteriori cani.

Qualora il nostro amico a quattro zampe non dovesse riuscire proprio a superare il fastidioso mal d’auto, ricordiamoci che abbiamo l’opportunità di ricorrere alla medicina (preferibilmente quella naturale): infatti, esistono alcuni rimedi naturali in grado di alleviare efficacemente il malessere provocato dall’automobile ai nostri adorati cani.

Non dimentichiamoci mai:Il cane si abitua ai viaggi in automobile: aumentate progressivamente le distanze del tragitto.
Facciamo associare all’automobile un’esperienza positiva: portiamo il suo gioco preferito, diamogli uno snack mentre è dentro la vettura e portiamolo ad una destinazione dove si possa divertire.

Per il mal d’auto e i suoi problemi esistono composti omeopatici che contengono generalmente tabacus, cocculus, petroleus e ipeca con un’ottima azione specifica. Se il cagnolino inizia a star male alla sola vista del mezzo di trasporto si può usare Gelsemium 30CH che è un ottimo rimedio per l’ansia da anticipazione. I rimedi omeopatici vanno somministrati sciolti in pochissima acqua circa un’ora prima della partenza, ma possono essere dati anche durante il viaggio a seconda della durata del tragitto e della necessità di prolungarne l’effetto”.

Nel  libro Cure naturali e alimentazione per gli animali di casa, l’autrice Cutullo indica anche alcuni fiori di Bach che possono dare ottimi risultati in caso di cinetosi. Rescue Remedy, per esempio, come rimedio di base a cui aggiungere Elm per la sofferenza creata dalla permanenza in uno spazio angusto. E Scleranthus per la nausea durante il viaggio. I rimedi possono anche essere nebulizzati nell’abitacolo della macchina. Esiste anche un’ottima miscela di fiori australiani specifica per il mal d’auto. Si chiama Travel e va appunto spruzzata più volte intorno al cane durante il viaggio.

Un rimedio naturale efficacissimo è lo zenzero. Spiega la Dott.ssa Laura Cutullo: “Lo zenzero veniva utilizzato dal medico Galeno per curare l’alitosi e usato nella medicina tibetana contro il raffreddore e la bronchite. Da sempre la radice di zenzero veniva masticata dai marinai cinesi per prevenire il mal di mare”.

Lo zenzero ha una potente attività contro la nausea e la sua azione si esplica a livello gastroenterico senza ripercussioni sul sistema nervoso centrale. Inoltre questa radice combatte l’ipersalivazione associata al mal d’auto, il vomito e l’eventuale stato di irrequietezza associati alla cinetosi. “Lo zenzero – continua la dottoressa Cutullo – può essere dato in estratto secco – perché fresco ha una notevole nota piccante – dai 25 mg per cani di piccola taglia ( Jack Russell Terrier ) circa mezz’ora prima della partenza e ogni 2-3 ore durante il viaggio.

Il mio cucciolo mangia le feci…2017-11-30T16:45:24+00:00

Il termine coprofagia ( mangiare le feci ) deriva dalle parole greche copros che vuol dire feci, e phagein che ha il significato invece di mangiare.

Il senso è eloquente, il termine vuol dire letteralmente “mangiare le feci” e denota un’abitudine molto comune tra i cani. Alcuni cani si cibano di feci di altri animali, come ad esempio i cavalli, oppure i cervi, animali per lo più erbivori, come il coniglio.

Molti cani ad esempio esplorano ciò che resta degli escrementi lasciati dai gatti nelle lettiere. Altri invece mangiano esclusivamente le feci dei loro simili. Ma vediamo da cosa deriva questo fastidioso atteggiamento.

La risposta non stà esclusivamente nella dieta anche visto che la maggior parte dei cani che mostrano quest’abitudine non hanno particolari carenze alimentari.

Nella maggior parte dei casi, i cani che hanno problemi al pancreas oppure che soffrono di disturbi all’intestino o ancora infezioni intestinali possono dare segni di coprofagia, oppure ancora soggetti che vivono in ambienti restrittivi, come ad esempio i canili, possono soffrire di questo disturbo. Un’ipotesi interessante (anche se abbastanza azzardata) che ho letto tempo fà, suggerisce che il cane “traumatizzato” dalla sgridata avuta dal padrone o da qualche punizione legata alle feci cerca di eliminare le tracce della defecazione con l’ingerimento delle stesse feci.

Altra ipotesi interessante stà nel ritenere che la coprofagia si sia propagata nel tempo e che derivi da animali quali il coyote o il lupo, parenti lontani dei cani che usavano mangiare le feci quando il cibo scarseggiava. Tra l’altro, proprio le feci degli erbivori costituiscono una buona riserva di vitamina B ideale per completare il fabbisogno vitaminico dei lupi.

Il cane potrebbe aver appreso questo comportamento seguendo l’esempio di altri suoi simili. Ad esempio può diventare un’abitudine presa a causa di un gioco. Soprattutto i cuccioli, quando sono molto piccoli, hanno la curiosità di provare di tutto ; mordicchiano un pò tutto , giocano , etc.

Un’altra causa di questo comportamento deriva ancora una volta da passato, infatti alcuni animali per difendere i propri figli dai predatori mangiano le feci dei piccoli per non lasciare traccia.

Al di là delle ipotesi è possibile anche ritenere veritiero il caso in cui un cane mangi le proprie feci perché magari le trova gustose!

Comunque , facciamo sempre in maniera tale da evitare che si presentino problemi di coprofagia.
In primo luogo per evitare che insorga questo problema è bene mantenere giardino e cuccia sempre puliti. E’ quindi necessario ripulire tutte le tracce non appena il cane fa i suoi bisogni (o comunque il prima possibile).

Si possono usare vari prodotti, i negozi online ne dispongono di molti tipi, ecco uno dei migliori:

Il prodotto disabitua gradualmente il soggetto dall’ingestione delle proprie feci, in caso di coprofagia. Le sostanze contenute nel prodotto rendono infatti le feci totalmente sgradevoli anche ad una parziale assunzione. La sua azione riduce il rischio di reinfestazione, impedendo la riassunzione delle uova dei parassiti tramite il materiale fecale.
Modalità d’utilizzo:
Miscelare il prodotto nell’alimento alle seguenti quantità giornaliere:
Cani di piccola e media taglia (10-25 kg): 1 misurino.
È consigliabile effettuare un ciclo di somministrazione minimo di 15 giorni, estendibile secondo le indicazioni del Medico Veterinario. Se l’animale è soggetto all’ingestione delle proprie feci e condivide lo stesso ambiente con altri cani o gatti, estendere la somministrazione di Forbid anche a questi soggetti, così da impedire l’assunzione di feci altrui. Si raccomanda acqua a volontà.
Componenti
Farina di cereali (Frumento) 1.12.2, Sali di calcio di acidi organici (Glutammato di Calcio) 11.1.11
Vitamine e provitamine: Vitamina E/ alfa-tocoferil acetato racemico 3a700 UI 1500.
Formato
50 g

Se è vero che i cani mangiano le feci solo perché le trovano gustose esiste il modo per renderle meno gustose. Infatti molte persone utilizzano prodotti reperibili in qualsiasi negozio di animali che diluite nel suo cibo non (dovrebbero) fare male al cane ma rendere soltanto le sue feci disgustose all’odore e al sapore.Un altro metodo utilizzato da molti padroni è mettere sulle feci del cane prodotti piccanti come pepe o peperoncino in modo che l’animale sentendo il sapore troppo piccante non ci riprovi.

 

 

 

Meglio crocchette o cibo casalingo ?2017-11-30T14:22:09+00:00

Per fortuna esiste sempre più consapevolezza riguardo cosa dare da mangiare ai nostri animali domestici, dato che dall’alimentazione dipende la loro salute. Una nutrizione adeguata, non solo permette di prevenire diverse malattie, ma anche di rispondere a necessità specifiche di fronte a patologie o condizioni virali.

Ma meglio le crocchette o il cibo casalingo per il cane ?Innanzitutto si dovrà pensare agli effetti di un’alimentazione naturale per il cane.

E’ bene a dire a priori che il cibo casalingo non fà male al cane. Infatti è molto più salutare dargli un petto di pollo piuttosto che delle crocchette che, fra gli altri ingredienti, contengano anche pollo. Uno dei principali motivi della scelta è il grado di lavorazione subito dagli alimenti, dato che le crocchette sono prodotti altamente industriali.

Tuttavia, in questo senso, bisogna anche tenere conto del fatto che esistono dei cibi vietati ai cani e della frutta e verdura vietata assolutamente. In ogni caso la scelta è ampia, dato che al cane si possono dare tutte le fonti di proteine animali e carboidrati sotto forma di cereali e tubercoli.

A questo punto, potremmo concludere che il cibo casalingo non fa male al cane, ma questo non significa che gli si possa far seguire una dieta composta solo da alimenti per il consumo umano. Una dieta di questo tipo, infatti, deve essere prescritta da un veterinario nutrizionista, altrimenti il cane rischia di avere carenze alimentari, problema non molto frequente quando la sua alimentazione è composta principalmente da crocchette o cibo umido.

Il fatto che il cane non segua una dieta basata al 100% su piatti casalinghi, non significa che tali alimenti non possano fare parte saltuariamente dei suoi pasti.

Relativamente, invece al tema tanto discusso  se le crocchette fanno bene o meno al cane , possiamo dire che resta sempre un tema aperto. Anche se le crocchette aiutano a coprire tutte le esigenze del cane dal punto di vista nutrizionale, è anche vero che la qualità di questi cibi non è sempre delle migliori in varie occasioni.

La composizione delle crocchette cambia enormemente da un prodotto all’altro, per questo è fondamentale osservare e leggere bene la composizione. Un cibo che non riporta gli ingredienti in maniera specifica non dovrebbe mai essere un’opzione, ma bisogna scegliere solo cibi che permettono di sapere esattamente cosa sta mangiando il cane.

Abbiamo detto che dare al cane cibo fatto in casa è una buona opzione perché i cibi naturali vengono digeriti meglio e più velocemente rispetto alle crocchette. Questo è il motivo principale per il quale non bisognerebbe mischiare crocchette e cibo casalingo.

Mischiando il cibo casalingo con le crocchette, il primo resterà bloccato dalla digestione lenta degli alimenti industriali, provocando fermentazioni nello stomaco che produrranno gas e aumenteranno il rischio di torsione dello stomaco nel cane.

Si può mischiare crocchette e cibo casalingo se quest’ultimo rappresenta solo il 5% di ciò che è presente nella ciotola. Tuttavia, ricordiamo che mischiare non è una buona opzione.

Dato che si consiglia di evitare di mischiare i due alimenti, ciò che si può fare è alternarli. Di seguito  mostriamo alcuni consigli su come combinare i due alimenti e rendere completa e appetitosa la dieta del nostro amico a quattro zampe.

  • Mantenere minimo una porzione di crocchette al giorno.
  • Sostituire i pasti successivi con cibo casalingo.
  • Il cibo naturale da dare al cane deve essere composto principalmente da proteine di origine animale e da buone fonti di carboidrati.*
  • Se il cane è in sovrappeso, è importante diminuire la quantità di cibo casalingo o di crocchette.
  • Chiedere consigli al veterinario nutrizionista

 

Il cane lo devo sterilizzare ?2017-11-30T14:22:48+00:00

La sterilizzazione del cane è uno degli interventi chirurgici più eseguiti: a richiederlo sono soprattutto i proprietari delle femmine, quasi sempre con l’intenzione di evitare gravidanze indesiderate dell’animale. Nonostante si tratti di un’operazione abbastanza semplice, la cui tecnica di esecuzione è ormai ampiamente collaudata dai professionisti, sono in molti ad interrogarsi sulle questioni etiche ed etologiche che lascia aperte: a che età è meglio sottoporre l’animale a questo intervento? A quali rischi si va incontro? È giusto farlo?

Nel linguaggio comune, il termine sterilizzazione viene utilizzato per entrambi i sessi: in entrambi i casi, infatti, lo scopo è quello di evitare l’accoppiamento sessuale, e quindi nuove nascite. Tuttavia, è più corretto parlare di sterilizzazione per la femmina e castrazione per il maschio, poiché si tratta di due operazioni differenti, con due diverse denominazioni scientifiche.

Nel caso delle cagne, l’intervento consiste nell’asportazione delle ovaie (in tal caso si chiama ovariectomia), oppure nella rimozione contemporanea delle ovaie e dell’utero (ovarioisterectomia); per il maschio l’intervento prevede invece che vengano asportati i testicoli (orchiectomia).

Lo scopo principale di questo tipo di operazione è il controllo delle nascite. Molti sostengono che si tratti di un intervento contro natura, e che i cani subiscano delle modificazioni caratteriali importanti. Da un punto di vista fisico, in effetti, esistono delle conseguenze tangibili: la cagna, infatti, va spesso incontro a sovrappeso (pertanto è opportuno controllarne attentamente la dieta) e ad incontinenza urinaria.

Ultimo argomento controverso ed in via di approfondimento da parte della comunità scientifica è l’ipotesi che in molti soggetti sterilizzati aumenti il rischio di incidenza di alcuni tipi di tumori.
Tutte queste valutazione dovranno quindi essere fatte sia dai proprietari che dai veterinari, prima di decidere se sterilizzare il cane o meno.Come abbiamo accennato non si tratta di un’operazione complicata, ma nel caso delle femmine è un po’ più invasiva, poiché interessa la cavità addominale dell’animale. Con la castrazione, invece, questo non avviene, pertanto anche il recupero post operatorio sarà più rapido. In cagne molto giovani è sufficiente l’asportazione delle ovaie, l’intervento più diffuso, al contrario, quando l’animale ha avuto diversi cicli estrali, si preferisce rimuovere anche l’utero.
Come abbiamo già detto, in entrambi i casi si tratta di un intervento semplice mediamente ben tollerato dal cane, che richiede comunque l’anestesia totale. Facilmente gestibile è anche la fase post-operatotria.

Nell’arco delle 24-48 ore successive all’intervento, il cane riprende a nutrirsi, le funzioni fisiologiche tornano alla normalità, e qualche ora dopo l’intervento dopo l’intervento inizia a camminare.

Per qualche giorno sarà più tranquillo del solito, e si alzerà e si siederà con più cautela per via della ferita chirurgica che può provocare un leggero fastidio. È importante che il cane non si lecchi la ferita, pertanto è bene utilizzare un collare di Elisabetta o coprire la ferita con una t-shirt o con apposite tutine post chirurgia, nei 10 giorni successivi all’intervento. Durante questo periodo non deve essere lasciato libero e non deve correre, in modo da garantire una cicatrizzare ottimale. Dopo l’intervento, nel lungo periodo, si osserverà un cambiamento del comportamento del maschio: ridurrà la sua esuberanza e potrebbe diventare più pigro. Cambiamento che invece, generalmente, non si verifica nella femmina.

Non è facile dire con esattezza quale sia l’età ideale per effettuare l’intervento di sterilizzazione del cane: in assenza di linee guida internazionali, infatti, la questione resta ancora controversa. È consigliabile quindi prendere una decisione insieme al veterinario, valutando rischi e vantaggi dell’operazione chirurgica. Per completezza di informazione, tuttavia, è bene dire che secondo gli ultimi studi, esiste una maggiore predisposizione all’incontinenza urinaria nelle femmine sterilizzate in età prepubere: in altre parole, questi dati ci dicono che sarebbe meglio non operare prima del primo calore, per non rendere la cagnetta incontinente.

Secondo alcuni pareri, l’ideale sarebbe attendere la maturità fisica, tuttavia per le femmine questo comporta il rischio del calore, e dunque la possibilità di un accoppiamento indesiderato prima che l’animale venga sottoposto all’intervento.

Per chi invece è proprietario sia di un maschio che di una femmina, se non si possono tenere separati, la scelta migliore può essere quella di sterilizzare prima del primo calore. Un’ultima considerazione sull’età giusta per la sterilizzazione della femmina, riguarda la possibile diminuzione della incidenza dei tumori mammari, se l’intervento viene eseguito dai 6 mesi ai 2 anni di età.

Per questo è importante affidarsi ad un professionista serio che, valutando con scrupolo ed attenzione la storia di vita e la salute del nostro cane, ci guidi verso la scelta giusta. In molti casi, può essere utile anche affidarsi ad una assicurazione per cani e gatti che, oltre ad offrire tariffe speciali per tutte le prestazioni veterinarie, prevede una consulenza telefonica gratuita da parte di un medico, utile per ogni evenienza e, in particolare, nel caso di complicazioni post-operatorie.

Ma i cuccioli che avete sono ” Toy ” e ” zampa corta ” ?2017-11-30T14:23:23+00:00

Questa è una delle più brutte domande che un Allevatore possa ricevere.

Che il Jack Russell Terrier sia uno dei migliori cani da compagnia è risaputo, talmente risaputo che, purtroppo, l’industria senza crisi degli scellerati cagnari ha pianificato la sua attività per molti anni proprio su questa razza ; ed ecco che, dando una sbirciatina tra i vari annunci in rete è facile scorgere “titoloni” di annunci che riportano “Cuccioli Jack Russell pedegree Euro 300 ” , oppure “Jack Russell pedegree € 550/00 ” con i seguenti testi “…Cuccioli meravigliosi di Jack Russell toy, pelo raso, zampa corta, con pedegree, si cedono ad Euro 550/00….” .

Sono delle vere e proprie diavolerie per i seguenti motivi:

Il Jack Russell Terrier Toy non esiste ; con queste espressioni grammaticali , create ad arte pur di ” vendere ” , vengono sensibilizzati gli ignari acquirenti sulla possibilità ( assurda ! ) di poter avere un cosiddetto ” Jack tascabile ” , dalle dimensioni talmente ridotte da entrare in tasca , altro che Selezione della razza ! Forse ci riusciranno pure ad ottenere poveri cagnolini ” tascabili ” , ma frutto di scellerati accoppiamenti tra simil Jack Russell Terrier e Pincher , oppure simil Jack Russell Terrier e Chiwawa , e cosi’ via dicendo.
Dire  Jack Russell Terrier a ” zampa corta ” è errato , in quanto non è mai esistito nè a ” zampa corta ” , nè a ” zampa lunga “. Lo Standard di razza del Jack Russell Terrier prevede che quest’ultimo non debba superare cm. 30,00 di altezza , dando precise indicazioni dei rapporti delle varie parti del corpo. Altra cosa , inoltre , è  il   “Parson Russell Terrier ” , completamente un’’altra razza, altro Standard di razza , forse’ un pò simile  al Jack Russell Terrier , ma decisamente distinguibile da quest’’ ultimo per proporzioni ed aspetto in generale ! Non sono molti in Italia, avendo quest’ultima razza (PARSON) una vocazione piu’ venatoria che da compagnia, e quindi poco allevata!

Dove prendo il pedegree ?2017-11-30T14:24:15+00:00

Come scelta aziendale , abbiamo deciso di consegnare il cucciolo ( dai 60 giorni in poi ) unitamente al suo pedegree originale ENCI . Questo documento importantissimo , viene inviato dall’ENCI Milano presso il nostro indirizzo , a mezzo raccomandata .Tuttavia , in particolari periodi dell’anno , può capitare che il certificato di origine non sia ancora arrivato dall’ ENCI ; può succedere nei periodi estivi ( tipo agosto ) , oppure durante le festività natalizie . Nessun problema in quanto un cucciolo in regola con pratiche amministrative ” regolari “, avrà sia la pubblicazione ” on line ” del pedegree ( in attesa dell’arrivo dell’originale ), oppure comunque sarà in possesso di Modello A  Modello B debitamente presentati , caso Magna Graecia Jack Russell via ” on line “. In questo ultimo caso , le ricevute on line dei  predetti Modelli riporteranno sulla facciata anteriore l’annotazione color verde  ” Pagamento con carta di credito avvenuto con successo – ENCIOPE  xxxxxx   xx    xxxxxx “. Un buon Allevatore , indipendentemente dalla presenza o meno del pedegree originale ,allega comunque lo storico documentale , e quindi i predetti Modelli.

Esempio Modello A ( Magna Graecia Jack Russell )

 

Esempio Modello B ( Magna Graecia Jack Russell )

Ho preso il cucciolo , cosa dargli da mangiare ?2017-11-30T14:24:43+00:00

Quando un nostro soggetto lascia l’Allevamento , al nuovo proprietario viene spiegato tutto il materiale consegnato , tra il quale un voluminoso ” Vademecum Primi Giorni ” ed un PuppyKit , ossia una confezione di Kg. 1 di mangime tipo ” Puppy” della HILL’S unitamente a dei prodotti che possono tornare davvero utile durante la gestione del cucciolo , tipo dei probiotici e prebiotici  ed altri importanti integratori.

Il Vademecum anzidetto tratta in maniera esauriente l’alimentazione del piccolo , che qui di seguito riassumiamo.

I nostri cuccioli sono alimentati con mangime tipo ” Superpremium “prodotto dalla HILL’S ,  e nello specifico ” Science Plan Puppy Healthy Development ” tipo ” Medium ” e non ” Mini ” in quanto solo cosi’ ci assicureremo una  giusta grandezza della singola ” crocchetta ” , tale da essere masticata e non repentinamente inghiottita ; il tipo ” Mini” ha crocchette esageratamente piccole come pezzatura , e questo comporta al cucciolo di inghiottire senza masticare con ovvia conseguenziale vomitata a fine pasto.

Tale mangime , a fine PuppyKit , potete trovarlo presso esercenti di indubbia qualità , oppure reperire informazioni sul sito web www.hillspet.it

Le quantità variano da g. 130 a g. 150 al giorno , da suddividere in  n° 3 pasti giornalieri , secondo orari a voi comodi . Orientativamente , possiamo dire che in media n°1 bicchierino di plastica da caffè ben pieno di crocchette corrisponde circa a g. 55 , giusto quanto una razione in media.

Con molta probabilità , il piccolo arrivato alla nuova casa rifiuterà il cibo nei primissimi giorni , oppure inizierà a mangiare per poi non farlo più nel 3°-4° giorno . E’ tutto nella norma , nessuna paura ; il viaggio , il nuovo ambiente ,nuovi proprietari , lontananza dai suoi simili , tutto nuovo e diverso …Questo può durare anche per tre giorni !

Non preoccupatevi , assicuratevi che non voglia mangiare secondo la vostra tabella alimentare , assistendo stando in disparte , e con la scodella con le crocchette dinanzi ad esso per non più di 25-30 minuti , dopodichè togliete la scodella ripresentandola al pasto successivo . Da evitare assolutamente far restare cibo a sua disposizione per tutta la giornata ; lo abituerete , così , a mangiar male ed a non valutare la quantità di cibo assunto.

Eventualmente , senza esagerare , possiamo aggiungere un pò di ” umido ” alla razione , sempre di aziende importanti conosciute , mischiando il composto ” umido-secco ” ; il cucciolo sarà più incentivato a mangiare.

Se , contrariamente a quanto detto , il cucciolo mangia senza problema alcuno , allora preoccupatevi solo , entro 10 minuti da fine razione , di portarlo sulla ” traversina igienica ” per fargli localizzare bene l’ubicazione di questi ausili igienici !

Buona norma è aggiungere al pasto serale , quando il cucciolo avrà ripreso a mangiare senza problemi alcuno , un filo di olio di semi di mais , oppure di soja ; beneficerebbe tanto il mantello .

 

Il mio cucciolo appena acquistato potrebbe avere i vermi ?2017-11-30T14:25:11+00:00

Effettuare precise ed oculate prassi sanitarie diventate ormai obbligatorie per salvaguardare la salute del proprio cucciolo . Quindi oltre ai vaccini, una delle prassi obbligatorie che possano assicurare una sana crescita del cane è sicuramente la sverminazione

Forse non tutti i proprietari di un cane sanno che i cuccioli quando nascono hanno gli ascaridi, i cosiddetti vermi. In pratica si tratta di piccoli vermetti dalla forma lunga e cilindrica che generalmente si diffondono nell’intestino del povero cagnolino.

Nella maggior parte dei casi gli ascardi vengono trasmessi ai cuccioli proprio dalla madre, quando essi sono ancora dei feti, anche se sottoponiamo le nostre fattrici a precisi piani antielmintici. Ma secondo alcuni studi recenti è stato dimostrato che i vermi possono essere trasmessi anche attraverso il latte materno nel primo stadio di crescita del cucciolo , e successivamente dall’ambiente esterno . Proprio per tale ragione è di vitale importanza sverminare i cani appena possibile.

La sverminazione è un’operazione molto semplice ma purtroppo accade molto spesso che viene condotta senza particolari precauzioni.

I vermi intestinali possono provocare dei grandi problemi al cane ma possono essere facilmente curabili se si interviene in tempo. Con una prevenzione regolare le parassitosi intestinali non presentano pericoli  per l’animale stesso , e sono purtroppo frequenti , nel senso che ogni cucciolo può riprendere questi parassiti intestinali anche dopo un brevissimo lasso di tempo dall’ultima sverminazione.

A voltre accade che , ceduto un cucciolo , dopo circa venti giorni il nuovo proprietario chiama allarmato in Allevamento dicendo di aver riscontrato i vermi nel cucciolo tramite visita veterinaria ; può succedere , la certezza da parte nostra ( Allevatore ) di avvenuta ” sverminazione ” è data sia dal  “riepilogo sverminazioni ” sul Libretto Sanitario del cane , e sia dal Certificato di Buona Salute redatto dal nostro medico veterinario. Il cucciolo , giunto nella sua nuova dimora , sicuramente può contrarre di nuovo i vermi , quindi nessun allarmismo .

La sverminazione va fatta al massimo a 20-30 giorni di distanza dalla nascita del cucciolo ed è importante sottoporre allo stesso trattamento anche la madre in maniera tale da non infettare il cane durante l’allattamento.

Dopo aver eseguito la prima sverminazione, la profilassi medica vuole che le successive sverminazioni vengano eseguite dopo 14-15 giorni giorni dalla prima e fino al 60° giorno di vita , in modo da assicurare di aver risolto completamente il problema dei parassiti.

Tuttavia , è consigliabile verso il terzo mese di vita ,raccogliere anche dei campioni di feci e portarle dal proprio veterinario di fiducia il quale le analizzerà per valutare se effettuare un ulteriore piano antielmintico. Se dalle analisi, il risultato ottenuto sarà positivo, allora in questo caso sarà necessario prescrivergli un prodotto sverminante più adatto.

Il veterinario che segue il  cane saprà dire quando sarà necessario sverminare nuovamente il cane.

Tutti i cani sono facilmente aggrediti da parassiti. Sicuramente l’infestazione da parassiti interni è senza ombra di dubbio la più minacciosa per le complicazioni che può apportare e per la facilità con cui può verificarsi.

Nessun cane è immune, possono essere colpiti sia i cani di piccola taglia che quelli di grande taglia.

Tuttavia è possibile rilevare una serie di sintomi che ne rivela la presenza:

  • prurito anale
  • pelo opaco
  • diarrea o vomito
  • inappetenza
  • dimagrimento
  • affaticamento
  • comparsa di piccoli vermi bianchi nelle feci appena emesse
  • insorgenza di fenomeni allergici

Bisogna tenere conto che il cane può ospitare varie specie differenti di vermi. Tutti gli organi possono essere interessati, nessuno escluso, ma solitamente i parassiti si annidano per lo più nel tubo digerente.

Essi vanno trattati con un’adeguata terapia. Tuttavia i vermi si dividono in 2 gruppi: da un lato ci sono i cestoidi, chiamati anche tenie e dall’altro lato invece ci sono i vermi cilindrici o nematodi.

A livello patologico questi vermi non hanno la stessa importanza. Infatti i primi sono più tollerati. Si contrae tale disturbo quando il cane ingerisce un ospite dei parassiti, mentre gli altri possono dare origine a disturbi talvolta molto gravi, mettendo a repentaglio la vita stessa del cane, naturalmente se il problema non viene preso in tempo.

In Allevamento , la sverminazione delle fattrice  viene effettuata con  ” Drontal Multi Aroma Carne ” in compresse :

Le sverminazioni ai cuccioli vengono iniziate a 20-30 giorni di distanza dalla nascita , per poi continuare ad intervali di 14-15 giorni di distanza fino al 60° giorno di vita del piccolo , con il seguente prodotto :

 

 

Mi hanno detto di non far uscire il cucciolo prima del completamento dei vaccini2017-11-30T14:25:36+00:00

Le malattie che possono colpire il cane sono numerose ed alcune di esse possono diventare pericolose in particolare durante i primi mesi di vita, a tal punto da causare la morte di un cucciolo. La vaccinazione rimane l’unico strumento profilattico in grado di proteggere il nostro animale. I cuccioli che nei primi 2 – 3 giorni dalla nascita hanno assunto il colostro (latte materno) sono protetti durante le prime settimane della loro vita dall’immunità anticorpale passiva. Questa immunità, comunque, diminuisce rapidamente lasciando il cucciolo suscettibile alla malattia nel giro di alcune settimane. La durata degli anticorpi colostrali varia in base alla quantità di colostro assunto, all’immunità materna, alla risposta individuale. Quindi scegliere il periodo più adatto per la vaccinazione di un cucciolo non è semplice. Anche il tipo di vaccino da inoculare varia a seconda dell’insorgenza delle malattie: ad esempio il cimurro nel cane è più frequente dai 3 ai 6 mesi, mentre la probabilità di contrarre la gastroenterite è più frequente nei primi 2 mesi. La scelta dei tempi di vaccinazione del cucciolo cambiano anche in base all’endemicità di una malattia o all’esposizione a rischio. Esistono, inoltre, vaccini a più alto titolo e vaccini a basso titolo.
Per questo ogni Allevamento adotta un differente protocollo vaccinale in base alla situazione immunitaria del cucciolo o al rischio di infezione. In genere le prime vaccinazioni per la gastroenterite si possono effettuare già a 42 giorni con vaccino ad alto titolo in grado di superare la barriera anticorpale colostrale e stimolare l’immunità del soggetto.
Se eseguita regolarmente, la vaccinazione può proteggere la vita del tuo animale: ma questo risulta possibile solo se la maggior parte dei proprietari di cani si reca dal Medico Veterinario per un controllo annuale della salute del proprio piccolo amico.

Il nostro protocollo vaccinale assunto in Allevamento garantisce l’incolumità dei cuccioli , anche quando questi ultimi lasceranno il proprio Allevamento per dimorare insieme ai nuovi proprietari.

E’ caratterizzato da un vaccinazione di base al 30° giorno di vita  ( ad esempio Nobivac Puppy CP ) , vaccino per la profilassi del cimurro e della parvovirosi canina (gastroenterite) ; contiene ceppi vivi attenuati liofilizzati del Cimurro ( CDV – Ceppo Onderstepoort ) e del Parvovirus canino ( CPV – ceppo 154 ) coltivati su tessuto-coltura di linea cellulare.

All’età di 50-55 ° giorno di vita , eseguiamo la vaccinazione in combinata CEPPI ( ad esempio Nobivac CEPPI ) per la profilassi del cimurro , dell’epatite infettiva , della parvovirosi , della parainfluenza e delle infezioni respiratorie del cane sostenute da Adenovirus tipo 2 , unitamente alla L4 ( ad esempio Nobivac L4) che contiene quattro ceppi inattivi ( morti ) dei batteri di Leptospira ( Leptospirosi).

Dopo 30 giorni dalla precedente , ossia all’età di 80-85 giorni di vita , si effettua il richiamo della precedente sempre in combinata.

Se il cucciolo sarà andato via all’età di 60 giorni , sarà il nuovo proprietario a far eseguire il terzo vaccino ( combinato), viceversa l’Allevatore ; così facendo , il cucciolo che lascia l’Allevamento al 60° giorno di vita è già protetto ed assicurato sanitariamente.

Per tale motivo , stimoliamo molto i nuovi proprietari  a far uscire il proprio cucciolo dai 60 giorni di vita in poi , a non tenerlo “recluso” in casa fino al terzo vaccino; ha bisogno di conoscere la vita esterna e di completare il suo programma iniziato con l’Allevatore.

A quale età posso prendere il cucciolo ?2017-11-30T14:26:40+00:00

La causa di diversi problemi caratteriali dei cani domestici può essere ricercata nell’età a cui il cucciolo è stato sottratto dalla sua famiglia canina per inserirlo in quella umana.
Per la stragrande maggioranza degli umani, se “piccolo è bello”, “piccolissimo” è più bello ancora: il nostro istinto ancestrale di protezione verso il neonato va in brodo di giuggiole di fronte a tutto ciò che si può tenere nel palmo di una mano.
Per questo motivo desideriamo portare a casa il nostro cucciolo non appena vediamo che è in grado di mangiare da solo: il che avviene più o meno a 35 giorni. Peccato che lo svezzamento fisico non corrisponda affatto allo svezzamento psichico del cane, che avrebbe ancora un bisogno vitale di vivere con la madre e i fratelli. Infatti, nel periodo che va dalla quarta settimana alla fine del secondo mese, il cucciolo “impara a fare il cane“, apprendendo dai conspecifici familiari un’immensa serie di informazioni.
E’ in questo periodo, per esempio, che i cuccioli imparano a dosare la forza del morso: se fanno male a un fratellino giocando, interviene la mamma che gli rifila una sonora sgridata. Il cucciolo impara così ad associare il “cai” del fratellino (che significa dolore) al ringhio della mamma (che significa “stai facendo una cosa sbagliata”). Ed è sempre in questo periodo che i cuccioli imparano il significato del “tabù”, insegnamento che spetta al padre (se c’è), ma che può svolgere anche la mamma quando è lei l’unico genitore presente. Il cucciolo viene rimproverato – con grande scenografia se a impartire l’insegnamento è il padre, un po’ meno duramente quando ad agire è la mamma – se si azzarda a toccare un oggetto di proprietà di un adulto: osso, pallina, ma anche semplice sasso o bastone.
Ma questi sono solo alcuni esempi di tutto ciò che i cuccioli imparano dai membri della loro famiglia proprio nel periodo che va dai 40 giorni ai due mesi-due mesi e mezzo.
Se il cane viene staccato precocemente da madre e fratelli, non imparerà il galateo canino: o meglio, potrebbe impararlo dagli esseri umani, o da altri cani estranei alla sua famiglia. Ma…ci sono molti e grossi ma.

Fortunatamente , la legislazione italiana è intervenuta in questo ed ha decretato che è vietato prendere un cucciolo di età inferiore ai 60 giorni !

Noi , a dir il vero , addirittura consigliamo di prendere un cucciolo che abbia lmeno 90 giorni (3 mesi) , ma vediamo molti ” futuri proprietari ” storcere il naso … I motivi di questo nostro consiglio sono tanti !

Il primo è che la famiglia umana, nella stragrande maggioranza dei casi, non parla il “canese” e questo da luogo ha molti fraintendimenti e certamente ad insegnamenti sbagliati. L’età di 90 giorni è l’età in cui , ormai, i giochi sono fatti per quanto riguarda gli insegnamenti “sociali”.
In conclusione, le possibili conseguenze di un distacco precoce dalla famiglia canina (per cuccioli con meno di 60 giorni) sono:

  1. mancata conoscenza del concetto di “rispetto della proprietà altrui”, e quindi rischio di future risse basate sull’incomprensione tra adulti;
  2. mancata presa di coscienza del concetto di distanza di sicurezza, e quindi possibile cane “isterico” che abbaia a qualsiasi foglia che si muova anche a centinaia di metri di distanza. Per i cani da utilità, problemi quasi certi nel lavoro di difesa. In alcuni casi problemi di aggressività e mordacità verso animali e persone;
  3. mancato apprendimento delle tecniche di caccia attraverso il gioco intraspecifico, e quindi abbassamento dell’impulso predatorio fondamentale per i cani da caccia e da utilità (lavoro sportivo).

Inoltre, se il cane ha meno di 45 gg si aggiungono:

  1. 1 – imprinting sull’uomo incompleto, e quindi possibile cane timido o aggressivo verso le persone;
  2. 2 – socializzazione incompleta con gli altri cani, e quindi possibile cane rissoso (o timoroso dei suoi simili)

Il nostro consiglio è di non prendere mai cuccioli prima dei due mesi, indipendentemente dall’essere vietato , per nessun motivo. Inoltre, se ci sono fondate preoccupazioni sulla possibilità di eventi traumatici (tra cui va sempre incluso il rischio costituito dai bambini piccoli presenti in casa), rimandare l’acquisto e prendere il cucciolo a tre mesi. Non è assolutamente vero che si affezionerà meno di un cucciolo più piccolo, mentre è verissimo che sarà un cane psicologicamente “completo”, che avrà attraversato nel modo più naturale le fasi più delicate della prima maturazione psichica e quindi avrà altissime possibilità di diventare un adulto equilibrato e sicuro di sé (a meno che non sia il padrone, in seguito, a commettere gravi errori nella sua educazione).

A cosa serve il pedegree ?2017-11-30T14:27:09+00:00

Il pedegree del cane è un documento ufficiale di iscrizione al Lilro Genealogico ed in Italia viene rilasciato dall’ENCI , ossia dall’Ente Nazionale della Cinofilia in Italia ed è l’Ente ( www.enci.it ) che presiede l’attività allevatoriale e connessa , strettamente collegato alla F.C.I , ossia alla Federazione Cinologica Internazionale  (www.fci.be ), Ente che raggruppa i vari organismi nazionali e presiede e presiede l’attività cinofila a livello Internazionale. Esistono due tipi di pedegree :  pedegree R.O.I  ( ex L.O.I ) e pedegree R.S.R ( ex L.I.R ).

Nel pedegree R.O.I ( ex L.O.I ) , la sigla significa letteralmente Registro Origini Italiane ( ex Libro Origini Italiane ). Nel pedegree R.O.I vi sono iscritti i cani che hanno (almeno ) 4 generazioni ; in forma cartacea è di ” color rosa ” e posssono averlo solo soggetti figli a loro volta di cani con pedegree.

Esempio di  pedegree R.O.I

 

Il pedegree R.S.R ( ex L.I.R ) è il Registro Supplementari Riconosciuti ( ex Libro Italiani Riconosciuti ) e vi sono iscritti cani che hanno meno di 4 generazioni o che non hanno effettuato il passaggio al R.O.I . Il pedegree tipo R.S.R è di color verde

Esempio di pedegree R.S.R

Avremo diversi tipi di pedegree R.S.R ( ex L.I.R) : R.S.R di 1° Generazione quando il singolo cane è capostipite , e non si conoscono i genitori . R.S.R di 2° Generazione quando si conoscono solo padre e madre del singolo cane . R.S.R di 3° Generazione si conoscono genitori e nonni . R.S.R di 4° Generazione si conoscono anche i bisnonni ; in questo caso si può ampliare il pedegree a R.O.I, ma solo in questo caso.

Da dicembre 2014 è stato chiuso il Registro Supplementare Riconosciuti , ossia la possibilità di far riconoscere di razza ” Jack Russell Terrier ” un soggetto privo di certificazione di origine . Per effetto della normativa vigente , giustamente , è fatto divieto far accoppiare due Jack Russell Terrier aventi pedegree R.S.R , esistendo solo l’unica posibilità di accoppiamento tra un soggetto R.S.R ed un altro R.O.I . I discendenti dall’abbinamento R.S.R e R.O.I prenderanno un pedegree di classe immediatamente superiore al pedegree R.S.R del riproduttore così impiegato , in questa maniera:

Accoppiamento tra soggetto R.O.I ed altro soggetto R.S.R di 1° Generazione : i cuccioli avranno pedegree R.S.R di 2° generazione

Accoppiamento tra soggetto R.O.I ed altro soggetto R.S.R di 2° Generazione : i cuccioli avranno pedegree R.S.R di 3° generazione

Accoppiamento tra soggetto R.O.I ed altro soggetto R.S.R di 3° Generazione : i cuccioli avranno pedegree R.S.R di 4° generazione e quindi possibilita’ di avere direttamente pedegree R.O.I

Noi , personalmente , come politica allevatoriale non abbiamo soggetti R.S.R , dovuto essenzialmente alla considerazione che gli avi di un R.S.R non sono nè controllati e nè conosciuti , insomma , si naviga praticamente nel buio più assoluto geneticamente !

Ecco qui il discorso dei cagnari, accoppiamenti di Jack con pedegree RSR di 1°, al massimo di 2° generazione, in deroga ad ogni minimo principio genetico, con conseguenti annunci con costi irrisori ,…ed immancabili risultati quali difetti di struttura, aspetto, carattere, patologie ereditarie, etc….

La Selezione de Jack Russel in Italia è molto in avanti, talmente avanti che possiamo ritenerci un Paese dove la razza Jack Russell Terrier annovera numerosi soggetti importanti, ed e’’ per questo che si consiglia di acquistare un cucciolo con pedegree ROI , non RSR, del quale possiamo sapere tutti gli avi , addirittura possiamo vederli sia dal vivo oppure almeno in foto , apprezzare le loro performance in Expò , giudicare i discendenti prodotti.

Un vero Jack Russell Terrier deve essere in possesso del suo pedegree ( R.O.I o R.S.R )  , viceversa non è da considerare Jack Russell Terrier bensi’ semplicemente un  cane ” simil ” Jack Russell , e dunque il pedegree è la carta d’identità del nostro Jack , non solo il documento ( come spesso si sente dire !) che serve per accedere alle Esposizioni Nazionali ed Internazionali.

Noi alleviamo  solo ed esclusivamente soggetti con pedegree R.O.I, ed in piu’ i Riproduttori usati (considerati tra i Migliori Jack Russell Terrier esistenti) hanno il DNA depositato in Banca Dati ENCI a garanzia di Selezione della razza; cioò vuol dire che un cucciolo da noi acquistato è al 100% figlio reale di quel determinato cane nostro citato, in quanto vi e’ la comparazione del DNA avendo il campione biologico depositato .

Esempio di Riproduttore ” Magna Graecia Jack Russell Terrier ” con DNA depositato :

Come scegliere un allevamento Jack Russell ?2017-11-30T14:27:39+00:00

Appare scontato dire  in un “buon Allevamento”, ma come sciegliere quest’ultimo?

Và scelto sia come ” figura professionale ENCI ” e sia come detentore di un complesso allevatoriale idoneo alla vera selezione del Jack Russell Terrier , come un’altra razza del resto.

Negli ultimi anni vi e’ la corsa (da parte di Allevatori) a prendere  semplicemente l’Affisso , ossia il nome “ufficiale” del proprio allevamento concesso dall’ENCI e dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale), e questa denominazione “precedera’ ” o  “posticipera’ ” il nome del cucciolo nel pedegree ufficiale ; va da se’ intuire che possedere “solo ed unicamente”  l’Affisso non basta , bensi’ l’Allevatore deve aver dimostrato diligenza e dovizia negli anni , e quindi essere inserito nel Registro Allevatori ENCI , un elenco in formato ” PDF ” consultabile da tutti sul sito web dell’ENCI , riportando Nome e Cognome del Titolare dell’Allevamento, nonche’  Affisso e residenza dell’Allevamento . Quindi, riassumendo, per primo scegliere un Allevamento con Affisso che rientri nel Registro Allevatori ENCI . Essere inseriti dall’ENCI ( su istanza dell’interessato) nel ” REGISTRO ALLEVATORI ” vuol dire essere stato selezionato in base a determinate caratteristiche previste dall’ENCI ( esperienza/professionalita’/qualita’).

Questo è il link     http://www.enci.it/libro-genealogico/registro-allevatori

Oggi assistiamo , ahimè , ad un pullulare di sedicenti Allevamenti  di Jack Russell Terrier ; per ” vendere ” si inventano mega siti web, aprono pagine Facebook con foto ” paradisiache “, accompagnano il loro nome da fantomatiche qualifiche, come “Dott.”,  a ritmo quotidiano pubblicano addirittura foto dei piccoli nati gia’ dal 3° giorno di vita su siti web e Facebook , senza dar retta ai loro bisogni primari  di essere ” neonati “. Spesso , ascoltandoli al telefono , dichiarano di essere addirittura medico- veterinario ( e’ il loro modo di dare la garanzia del cucciolo !)…La maggior parte di loro non ha nè Affisso , nè tantomeno risulta nel Registro Allevatori di cui sopra . Spesso si seguono le malefatte di questi individui anche su programmi nazionali televisivi , tipo ” Striscia La Notizia “, etc…

Quanto sopra da un punto di vista molto importante , ossia la preparazione della figura di Allevatore , ma non basta !

Vediamo moltissimi Allevamenti seguire la propria passione privi di una delle cose più importanti per praticare tale specializzazione , ossia l’impianto di Allevamento

Ci chiediamo : sarà mai possibile “selezionare” in casa , ove il numero massimo di “fattrici”consentite e’ di n°5 ?

Secondo una nostra modesta opinione assolutamente no , non è possibile ; con 5 fattrici , anche cambiando spesso il Riproduttore maschio , il risultato non cambia , tutt’altro !

L’Allevamento serio ,o meglio quello Professionale , ha un discreto numero di esemplari sia maschi che femmine , appartenenti a diverse genealogie da lui selezionate nel corso degli anni ; non “accoppia ” i cani a caso  ma in base a studi del pedegree , in base alla progenie di quel determinato Riproduttore e di quella determinata fattrice . Ha una propria struttura idonea ed autorizzata ASL ,ove lavora quotidianamente anche nel solo pulire ! Segue i cuccioli da lui prodotti per tutta la sua vita ,alleva solo una razza , non spedirà mai i propri cani tramite corriere , pretenderà di andare in allevamento per conoscerti oppure ti consegnerà di persona il cucciolo guardandoti in faccia e parlando con te un bel po’ ! L’Allevamento serio emette regolare Ricevuta Fiscale o Fattura e paga le Tasse ; visitando l’Allevamento , dovresti incontrare anche dei “cani anziani” , non più usati nell’attività allevatoriale , perchè per lui rappresentano un tassello indelebile ! Non ultimo , l’Allevatore serio e vero ama i propri cani , e se alcuni dei punti sopra si possono magari nascondere o far passare per veri , questo non si può fingere !

Quindi , cosi’ facendo , abbiamo moltissimi Allevamenti  con  un numero massimo di 5 fattrici ( ufficialmente !!! ) , a cui , oltre ad evitare le spese ingenti di impianto di allevamento ( acquisto area , acquisto box , impianti fognari , vasche imhoff di raccolta ,e tantissime ancora …)  non serve autorizzazione sanitaria ASL , autorizzazione comunale , etc.. , esenti dai continui sopralluoghi ASL , esenti da contabiltà e quindi da tasse, perchè allevano in casa ! Dicevamo prima “ufficialmente” , perchè ci si muove sempre come il detto ” fatta la legge , creato l’inganno “…; se il numero massimo è di 5 fattrici che il singolo individuo puo’ detenere eludendo tutta una grande serie di normative ed investimenti , significa che ogni componente della sua famiglia, furbescamente , diventerà intestario di 5 fattrici , ed ecco cosi’ arrivare a 10-15 soggetti ed oltre tenuti in casa , chiaramente legalmente !

Qui di seguito , un piccolo schema :

 

 

 

 

 

Ho visto muco e tracce di sangue nelle feci…2017-11-30T14:28:06+00:00

Il 90% dei cuccioli acquistati , portati via , insomma la maggior parte dei cuccioli che lascia il proprio ambiente ( allevamento di provenienza) e che giunge in un nuovo habitat ( casa dell’acquirente) presentano, nei primi giorni di adattamento alla nuova vita familiare , feci con muco con tracce di sangue . Nessuna paura ! E’ dovuto allo stress da cambio di ambiente , ed anche allo stress dovuto ai  ” curiosi” (vicini di casa , bambini, etc.) che vogliono vedere il nuovo arrivato , accarezzandolo continuamente e prendendolo in braccia…

Come si nota feci con muco e tracce di sangue , è utile dare subito dei fermenti lattici ; noi usiamo un probiotico e prebiotico di nome ” ENTEROFILUS ” , Linea ” DRN”, nella misura circa di ml.1 x kg. di peso vivo due volte al giorno , per 3-4 giorni.

E’ meglio prendere un cucciolo maschio, oppure una femmina?2017-11-30T14:28:37+00:00

Come quando si parla di razze , bisogna tenere sempre a mente che ogni singolo cane è diverso dall’altro. Ognuno di loro ha un carattere unico , che può essere simile agli altri ma mai replicabile perfettamente. Ogni cane è frutto delle esperienze che ha fatto fino a quel momento e chiaramente dell’educazione che ha ricevuto . Non si può generalizzare.

COSA ASPETTARSI DA UN JACK RUSSELL MASCHIO

Per prima cosa , energia ed esuberanza in giovane età. Durante il periodo adolescenziale la sua ribellione potrebbe essere più marcata rispetto alle femmine. Tenterà di affermare la sua posizione sociale all’interno del gruppo familiare ed anche all’esterno.Educarli richiederà probabilmente un po’ di impegno in più rispetto alla femmina , cercando di essere sempre coerenti al 100% . Un cane maschio è generalmente molto competitivo , e questa dote lo porterà ad essere diffidente verso qualsiasi altro maschio a prescindere dal fatto che sia più piccolo ( età variabile dai 15-18 mesi in poi).

Il litigio è spesso ” ritualizzato “, ovvero molto rumore per nulla.Probabilmente , la maggior frequenza di liti fra maschi ha portato nel tempo ad un’adattamento del modo di litigare.

COSA ASPETTARSI DA UN JACK RUSSELL FEMMINA

Partiamo dal fattore ” litigio” : se due femmine litigano c’è sempre il rischio che possano farsi anche molto male . Storicamente è più probabile che un cane maschio in natura litigasse per mostrare la sua superiorità ad altri maschi , per conquistare un territorio o una posizione sociale più elevata. L’opzione  ” stò perdendo , è meglio andare via ” era sempre disponibile.

Per una femmina no. Un cane femmina , e nel nostro caso , un Jack femmina quando costretta a dover lottare non aveva alternative. Che si trattasse di difendere la cucciolata da un predatore, od altre risorse di vitale importanza , i suoi litigi sono sempre stati questione di vita o di morte .

A parte questo , le manifestazioni aggressive dei Jack femmina sono generalmente più rare rispetto ai maschi . Tendenzialmente sono più affettuose e manifestano il loro amore in modo plateale. Sono più facilmente gestibili , ma ciò non vuol dire che non vadano educate. Hanno bisogno di regole e buone maniere tanto quanto i maschi.

Generalmente , vanno in calore due volte l’anno , ma possiamo dire che questo stato non le turba affatto : sempre “coccolone”. Se non si accoppiano , si registrano in piccola percentuale casi di gravidanza isterica , ma facilmente debellabile nel giro di 4-5 giorni.

TIRANDO LE SOMME

Non si può dire che un maschio sia più difficile della femmina , e viceversa. Tutto dipende dalle predisposizioni naturali del cane che abbiamo davanti , e soprattutto dall’idea di cane che abbiamo in mente . Cosa ci aspettiamo dalla relazione con lui/lei ?

Ogni cane può essere ” il cane sbagliato ” se adottato per motivi speciali , o non compatibile con il nostro stile di vita , a prescindere dal fatto che sia una femmina o un maschio . Prendiamo l’esempio di un cane adottato in un momento molto triste per risollevarci il morale ma senza le condizioni giuste : non ci renderà felici e renderemo infelici anche lui.

La scelta di adottare un cane va’ fatta con coerenza e responsabilità.

In linea di massima , per chi è alla sua prima esperienza ed abita in un appartamento , consigliamo una femmina , molto versatile , apprenderà nel giro di pochi giorni ove fare i propri servizi igienici , e quando adulta non creerà nessun problema quando in calore ,  sia perchè le perdite ematiche saranno davvero quasi inesistenti e sia perchè sono “autopulenti”.

Per chi ha già una certa esperienza con i  cani, abita in un appartamento oppure gode di una propria casa in giardino , la scelta può essere anche di un bel maschio , consapevoli di rimproverarlo quando , arrivato all’età matura sessuale , cercherà di ” marcare il territorio “, territorio che sarà costituito dai piedi del tavolo in cucina oppure in salotto , etc. ; lo riprenderemo energicamente in ” flagranza di reato“, ossia mentre stà facendo il ” servizietto” ; mai a riprenderlo dopo, anche di pochi secondi, in quanto cosi’ attireremo solo più attenzione con il risultato del ripetersi del problema.

 

Ho visto in un Allevamento Jack solo Lisci , perchè Voi avete anche le altre tipologie?2017-11-30T14:29:05+00:00

L’Allevatore serio seleziona tutte e tre le varianti di pelo ( Liscio , Broken , Ruvido) , in quanto non si può ottenere un pelo di qualità , sia esso Liscio , Broken o Ruvido , continuando a riprodurre solo con soggetti aventi lo stesso tipo di mantello. Bisogna guardare ” insospettiti” i cosiddetti  “specialisti del mono-pelo” , in quanto spesso sono solo ed unicamente “cagnari” che hanno colto la palla al balzo della moda del pelo che in quel frangente di tempo và di piu’; se si vendono di più i ” Ruvidi” , le loro cucciolate saranno il prodotto tra ” Ruvido con Ruvido” , viceversa se è richiesto il ” Liscio ” , i loro cuccioli saranno figli a due riproduttori ” Lisci “.

Pochi anni fà , la pagina Facebook ” JRT FAN PAGE ” riportava : ” …Il JRT un cane con tre mantelli , e non tre cani e tre mantelli “. E’ giustissimo, deve essere così.  Coesistono , devono coesistere e la motivazione è nei geni in trasmissione. Incrociando solo cani con la stessa qualità di pelo si andrà ad intaccare la qualità del pelo stesso e le caratteristiche del JRT. Usando, ad esempio solo  RoughtCoat  ( Ruvido ) senza mai inserire un riproduttore Smooth ( Liscio ) accade che il pelo diventi lanoso perdendo le sue qualità ; come utilizzare solo ed esclusivamente riproduttori Smooth , farà diventare il pelo della progenie raso , perdendo completamente il sottopelo. Un buon Allevatore non fà solo ed esclusivamente solo una qualità di pelo . Un buon Allevatore alleva le varianti di pelo in modo da non perderne la qualità …diversamente è forse uno dei tanti cialtroni che ha colto la moda del ” pelo del momento “? A Voi le considerazioni.

Il rapporto con i bambini ?2017-11-30T14:29:26+00:00

Praticamente un vero e proprio compagno di giochi , sempre allegro ed affettuoso .Conviene , comunque , mettere dei limiti al gioco dei nostri bambini  e di conseguenza del nostro cucciolo, onde evitare il rischio di stressarlo !

E’ documentato che la terapia con i cani abbia efficacia nell’aumentare la felicità , la calma ed il benessere emotivo  ed è per questo che molti addetti al settore ( psicologi , medici , etc. ) lo consigliano come compagnia per combattere la depressione e lo stress .

     

E’ consigliabile acquistare un cucciolo Jack Russell Terrier consanguineo, frutto di accoppiamenti tra fratelli e sorelle, oppure tra genitori e figli?2017-11-30T14:39:32+00:00

ASSOLUTAMENTE NO!!!!!!!!

Evitate nella maniera più ASSOLUTA gli Allevamenti in cui operano tali tipi di accoppiamenti, e di conseguenza eviate i relativi Allevatori che, mostrando risultati e corbellerie varie, e magari tirando in ballo Veterinari ed etc. cercano di convincerVi   dicendoVi: “Pochi Allevatori sanno fare gli accoppiamenti consanguinei come li pratico io, potete chiedere al mio veterinario e vi dirà…”

Innanzitutto spieghiamo che la consanguineità o inincrocio si ha accoppiando animali parenti tra loro con lo scopo di consolidare geneticamente i caratteri desiderati: aumento dell’omozigosi.

Tre sono i tipi di consanguineità:
1) stretta: fratelli e sorelle – genitori e figli;
2) media: nonni e bisnonni – zii e nipoti in comune;
3) larga: trisnonni e avi in comune;

geneticamente avremo:
1) calo o depressione da inincrocio (antitesi al vigore dell’ibrido o eterozigosi);
2) Evidenza di caratteri recessivi dannosi;
3) Riduzione della variabilità genetica e aumento della somiglianza, ossia incremento dell’omozigosi;

e pertanto conseguenze sia positive che negative premesso che ogni specie non sopporta nella stessa misura lo stesso livello di consanguineità.

Nello specifico avremo come Conseguenze Positive:
– omogeneità genetica maggiore;
– differenziazione maggiore rispetto ad altre linee;
– evidenza di anomalie genetiche nascoste;
– consolidamento di caratteri desiderati sia morfologici che comportamentali;

Conseguenze Negative:
– calo o depressione da inincrocio;
– riduzione della fecondità;
– riduzione delle performances;
– riduzione della taglia;
– poca resistenza alle infezioni e verso tutti gli altri fattori ambientali;
– modificazioni del comportamento;

Non lamentatevi poi che il vostro Jack è stato colpito chissa’ da quale malattiua, oppure  che è un pazzo, o meglio che è aggressivo, e cosi via!

E’ un cane delicato?2017-11-30T14:31:02+00:00

E’ una razza resistente e rustica e conseguentemente, in genere, non necessita di cure particolari.

il Jack Russell è idoneo come cane da compagnia?2017-12-06T15:33:03+00:00

Il Jack Russel è un piccoletto dal carattere assolutamente straordinario.
Ha conosciuto grazie anche alla splendida interpretazione di un soggetto nel film ” The Mask”, “un eccellente e meritatissimo successo come cane da compagnia”.

Si tratta di un cane affettuosissimo e sensibile,  vivace,  gioioso e coinvolgente, per niente disposto a fare da soprammobile in salotto ma sempre pronto ad accompagnarci in corse e giochi; come tutti i cani il Jack Russel  necessita comunque di un’educazione ferma per evitare che, da simpatico monello quale è, si burli di ordini e regole.

Intelligente e furbo , con un suo sguardo sempre innocente , analizza il nostro umore e di conseguenza decide il da farsi , ma sempre tenero e ” coccolone “.

 

 

Perchè alcuni Jack Russell costano più di altri?2017-11-30T14:31:46+00:00

Leggendo annunci e sbirciando nel mondo del web è facile incontrare annunci di vendita di cuccioli a costi che oscillano (in media) tra Euro 600,00 ad Euro 1.800, altri addirittura ad un modico costo di Euro 300,00 se non 200,00.

Ma come mai queste differenze? L’Allevatore con la “A”, colui che alleva e seleziona con il “buon senso del padre di famiglia” attenendosi a regole e carte etiche garantendo ALTA la selezione del Jack Russell Terrier, vendendo i propri cuccioli ad un costo oscillante tra i 900 Euro ed i 1.300 Euro copre a malpena le spese, quali:

* Acquisto Riproduttori: se cuccioli Euro 1000 + spese di mantenimento per 2 anni ; se adulti, mediamente Euro 1.500 l’uno;

* Lastre Displasia e contollo malattie genetiche: non si usano cani in riproduzione se prima non si effettuano tali controlli; mediamente 2 controlli ( displasia anca e gomito, oppure displasia e malattie oculari, o ancora displasia ed ecodoppler). Sono minimo 500 Euro a cane

* Costi di Mantenimento dei Cani: Diciamo che si usa un mangime Premium di Media Qualità. Con tre cani si ha un consumo annuo di circa Euro 500.00

* Spese Veterinarie: Ipotizzando, ahimè, un problemino di salute cadauno all’anno, si ha un costo di Euro 150 all’anno, a cui vanno sommate le spese di vacinazione, circa Euro 75,00 ad anno. Ma non è tutto! La prevenzione contro la filaria la facciamo? Altri Euro 60,00, ed ancora sverminazione varie e trattamenti antiparassitari che non stiamo qui ad analizzare

* Che i nostri cani sono belli e tipici, e che saranno in grado di riprodurre cuccioli belli e tipici, non possiamo solo raccontarlo, ma dimostrarlo; quindi, obbligatorio, partecipare alle ESPOSIZIONI. Se sono proprio “tirato” girero’ solo l’Italia, ma se tengo a mostrare il valore dei miei cani andro’ anche all’Estero. Allora: da 25 a 50 Euro per ogni iscrizione, mentre le spese di viaggio,il soggiorno,il tempo perso, l’addestramento per l’Esposizioni e cosi’ via non quantificabili. Fatevi un’idea da soli!

* I nostri cani sono nostri amici, non oggetti da cui spremere cuccioli. Mettiamo pure in conto giochi, brandine, cappottini, ossi ecc…

* Adesso siamo pronti per far accoppiare i cani, vediamo cosa e’ necessario:
a) uno striscio alla cagna per sapere quand’e’ il giorno migliore: Euro 25,00;
b) La monta, se non si dispone di maschi nostri, va da un minimo di Euro 700,00 ad un massimo di Euro 900,00;
c) Ecografia alla cagnetta: Euro 50,00;
d) Quanti cuccioli avrà: Radiografia ad Euro 50,00
e) Integrazione di mangime specifico per cagne gravide: si passa ad un mangime del costo al sacco di Euro 50,00;

* Finalmente, nascono i cuccioli, facciamo una media di 5 ; ora bisogna:
a) Sverminarli almeno 3 volte, circa 40 Euro;
b) vaccinarli, 25 x il il numero dei cuccioli;
c) iscriverli all’ENCI, circa 80 Euro;
d) Microchipparli, circa 250 Euro;
e) Verso i 30-35 giorni dovrò cominciare ad aiutare la mamma, dando ai cuccioli il latte in polvere, poi i primi omogeneizzati,poi le pappe da svezzamento. Una scatoletta di latte in polvere costa(una poppata) 2 euro. Tale costo va moltiplicato per il numero delle volte che i cuccioli mangeranno prima di essere consegnati ai nuovi proprietari!
f) se è estate, ci saranno pulci e zecche, e la protezione per tutti, mamma compresa, costa circa 150 euro per ogni mese estivo;
g) i cuccioli, nel frattempo,sono svezzati e mangiano come cavallette (mangime puppy), il più costoso al mondo,superproteico!

Concludendo: che dite, sono davvero così tanti i 1.000 Euro per un cucciolo?

Bene,ora vediamo cosa fa il negoziante: apre il catalogo di un importatore dall’EST, sceglie la razza che pensa sia più “smerciabile”, compra “4-5 cucioli” e li porta in vetrina. Fine dell’impegno.

I costi? Tenetevi forte! i cuccioli dell’EST (come pure quelli prodotti da privati italiani “senza scrupoli”) costano dai 50 a 100 Euro l’uno, più altri 50 euro circa che vanno al grossista.

Spesa totale, quindi: 150 Euro al massimo.

Se il Negoziante li rivende a 600-700 Euro il suo guadagno netto è di almeno 500 euro a cucciolo, con impegno zero.
Allora, chi e’ il piu’ onesto?

Il Jack Russell a pelo liscio e pelo raso sono la stessa cosa?2017-11-30T14:32:13+00:00

Il Jack Russell a pelo raso non esiste, e se ne trovate uno è un difetto gravissimo!

Il Jack Russell Terrier ” Liscio ”  ha si’ il pelo più corto ( nel senso della lunghezza di ogni singolo pelo), ma si presenta con un mantello “molto folto” ed al tatto “vitreo”, come si passasse una mano sul vetro. Ahimè , purtroppo, è molto facile rendersi conto in giro quanti ” Jack Russell Terrier” hanno il pelo non corretto , ossia ” raso“.

Quale Jack Russell perde meno pelo?2017-11-30T14:33:08+00:00

I Jack Russell Terrier  “Broken”,  e ” Ruvidi” perdono pochissimo pelo! Al contrario il Jack Russell a “pelo liscio” ne perde tantissimo!

Il Jack Russell liscio perde meno pelo degli altri2017-11-30T14:33:30+00:00

FALSISSIMO! Il Jack Russell Terrier  “liscio” ha ricambi di pelo frequenti, quindi di conseguenza perde tantissimo pelo!

In più vi è da aggiungere la considerazione che il tipo di pelo “liscio” risulta molto difficile da togliere  da divani, poltrone, etc… in quanto molto fine e piccolo, mentre “l’eventuale” e rarissimo pelo “broken” e ” ruvido”, si rimuove facilmente in quanto più ” spesso “, e lunghetto.

Quanto deve essere lungo un Jack Russell?2017-11-30T14:33:55+00:00

Lo Standard di razza recita che le proporzioni del corpo devono presentare la superiorità della lunghezza rispetto all’altezza;  questo non vuol dire che il Jack deve essere un “serpente” ma semplicemente che, guardandolo da una prospettiva laterale, il rettangolo deve essere semplicemente “ricordato”, accennato, e non lunghezze disarmoniche tutt’oggi in voga!

Un Jack Russell può essere tutto bianco?2017-11-30T14:34:18+00:00

Un Jack Russel può essere bianco, purchè riporti le pigmentazioni corrette alle rime palpebrali e tartufo!

Infatti e’ difficilissimo trovare un Jack Russell caratterizzato dalla totale presenza di bianco sul mantello del cane (sia esso liscio, broken o ruvido) con  pigmentazione  completa e  NERA! (tartufo, labbra e rime).

E’ raro trovare un solo jack in italia che sia completamente bianco e pigmentato correttamente! La maggior parte presentano molte zone di “depigmentazione”

Di quanti colori può essere il Jack Russell?2017-11-30T14:34:47+00:00

Si trovano spesso presunti Jack Russell dal colore improbabile. In alcuni casi quasi del tutto colorati.

I soggetti appartenenti alla razza Jack Russell Terrier derivano da un unico ceppo di cani caratterizzati da evidenti pezzature bianche , in quanto i primi selezionatori ,primo tra tutti il Reverendo John Russell , ritenevano che la colorazione prevalentemente bianca permettesse una maggiore visibilità del soggetto durante le battute di caccia in tana ( Strom , 1999).

Come recita lo standard:
“Colore: il bianco deve essere predominante, con macchie nere o tan. Le macchie tan devono andare dal fulvo più chiaro al fulvo più intenso (color castagna)”

Il colore di ciascuna specie animale dipende dalla selezione naturale che consente ad un determinato essere vivente di adattarsi all’ambiente in cui si vive , il mimetismo batesiano e mulleriano.
Generalmente si ritiene che il lupo , ma è un’osservazione ampliabile anche agli altri canidi , abbia subito pochi stimoli evolutivi a sviluppare colorazioni particolari.
La forte selezione artificiale esercitata dall’uomo durante il processo di domesticazione e durante la creazione delle diverse razze ha portato alla fissazione di caratteri cromatici che risultano evidentemente svantaggiosi in natura per un predatore: tra questi la presenza di aree bianche molto evidenti…
Il mantello dei cani è costituito da pelo di copertura (funzione protettiva) e sottopelo (funzione termo-isolante); mentre alcune razze devono essere prive di sottopelo ( Yorkshire), le quattro  varieta’ di Jack Russell Terrier  ( Liscio , Light/Broken , Broken , Ruvido) , a prescindere dal tipo di pelo devono presentare una buona copertura di pelo in quanto funzionale al lavoro in tana.
La colorazione del mantello dipende dalle caratteristiche dei pigmenti contenuti negli strati medullare e corticale del pelo ( Willis , 1989).
In accordo con quanto riportato dal Willis (1989) è possibile ricondurre tutti i colori pigmentari a due pigmenti chimici : l’emoglobina e le melanine ; piu’ specificatamente , le melanine sono differenziate in eumelanine ( nero-marrone) e feomelanine ( giallo-rossastro).
La sintesi dei pigmenti nel pelo dei mammiferi dipende dall’interazione tra la proteina di Agouti ed il recettore Melanocortina 1 ( Berryere , 2005).
I colori del mantello nel cane , come in altri mammiferi , sono legati alla presenza / assenza dei due tipi di melanina sopradescritti ed alle possibili combinazioni tra la struttura molecolare e concentrazione degli stessi.Importante è sottolineare il fatto che le melanine non hanno un momento preciso di formazione standardizzabile : si sviluppano infatti durante differenti fasi dello sviluppo fetale e dopo la nascita ( Willis, 1989).E’ possibile verificare il concetto sopra espresso pensando a soggetti che mantengono pressochè inalterato il colore presentato alla nascita (sviluppo pigmentario precoce) e ad altri che vedono mutare in continuazione il colore del mantello fino alla piena maturità.
Come devono essere le zampe del Jack Russell?2017-11-30T14:35:08+00:00

Le zampe del Jack Russell devono avere degli appiombi corretti. Gli appiombi indicano la direzione e la posizione che le zampe del cane prendono in rapporto del suolo. Per definire le diverse tipologie si utilizzano delle linee immaginarie nelle quali si inscrivono i raggi degli arti.

Le due grandi linee verticali da prendere in considerazione partono rispettivamente dalla punta della spalla e da quella della natica.

Gli appiombi si valutano osservando di profilo, di fronte e da dietro il cane , in appoggio normale sul suolo.

Di profilo , la linea verticale che parte dalla punta della spalla deve cadere leggermente davanti al piede.

Se cade molto avanti , si dice che il cane è ” ben piantato “ ( termine  che si usa solo per il treno anteriore) , se cade nel mezzo del piede o dietro si dice che il cane è  ” sotto di sè “.

Dal davanti , la linea immaginaria verticale che parte dalla punta della spalla deve dividere in due parti uguali l’avambraccio , il gomito , il metacarpo e le estremità.

Se le zampe sono rettilinee, ma all’ interno di queste linee, si dice che il cane è “chiuso sul davanti”, se, invece, solo i piedi sono all’ interno della linea il cane è definito “cagnolo”, allo stesso tempo i gomiti possono essere all’ esterno delle linee  ed in questo caso si dice che il cane è “sgomitato”; se il piede è all’ esterno della linea il cane è “mancino”.

Questi difetti di appiombo, valgono anche per gli arti posteriori fatta eccezione per “piantato”.

Un Jack Russell con gli appiombi non regolari è frutto di:
– scellerati accoppiamenti tesi ad “esasperare” il contenuto dell’altezza, sfociando in veri e propri “nanismi”, oppure incroci tra riproduttori non corretti;
– cani  costretti a stare su superfici “scivolose”

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